Alcool e spaccio di droga. Provincia al setaccio di polizia e carabinieri

I servizi ad ’Alto impatto’ coordinati dalla Prefettura. Controllate centinaia di persone, uno straniero espulso.

Alcool e spaccio di droga. Provincia al setaccio di polizia e carabinieri

I servizi ad ’Alto impatto’ coordinati dalla Prefettura. Controllate centinaia di persone, uno straniero espulso.

Lo scorso fine sttimana si è svolto a Massa un servizio straordinario di controllo del territorio predisposto dalla Questura, mirato a contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione da uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, nell’ambito della campagna promossa dal servizio polizia stradale del Dipartimento della pubblica sicurezza per contrastare il grave fenomeno della guida in stato di ebbrezza.

Durante il servizio sono stati effettuati mirati posti di controllo in varie zone del litorale a Marina di Massa, nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani per la presenza di locali e punti di ritrovo. Gli agenti di polizia hanno identificato 63 persone (di cui 4 extracomunitari) e controllato 45 veicoli. Sono state elevate, inoltre, 6 contravvenzioni per infrazioni al Codice della Strada di cui: 2 per guida in stato di ebbrezza, sanzionate con la decurtazione di 10 punti (di cui un neopatentato) e una per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e in stato di ebbrezza, con conseguente sequestro del veicolo ai fini della confisca e la decurtazione di 20 punti sulla patente. In totale sono state ritirate 4 patenti per sospensione e decurtati 50 punti.

Lavoro intenso anche per i carabinieri: controllati 30 veicoli, 107 persone e 3 esercizi pubblici. Sono stati, inoltre, sequestrati stupefacenti in modica quantità a carico di due stranieri. A Carrara è stato sanzionato amministrativamente un 36enne di origini nordafricane, senza fissa dimora, per manifesta ubriachezza. Un 45enne marocchino, è stato accompagnato prima in Questura a Massa e poi, dagli stessi carabinieri, al Cpr di Ponte Galeria a Roma perché su di lui pendeva un decreto di espulsione dal territorio dello Stato per un periodo di 5 anni.