REDAZIONE MASSA CARRARA

Aldo Casani a capo della Nefrologia: "Lavoreremo per potenziare i servizi"

Il medico è stato nominato coordinatore dalla direttrice Maria Letizia Casani

Aldo Casani a capo della Nefrologia: "Lavoreremo per potenziare i servizi"

Il medico è stato nominato coordinatore dalla direttrice Maria Letizia Casani

Il nuovo coordinatore delle attività nefrologiche della zona Apuana e della Lunigiana è il dottor Aldo Casani. La nomina a questa importante funzione è stata stabilita con una delibera firmata dalla direttrice generale dell’Asl Maria Letizia Casani. Dopo la laurea in Medicina conseguita all’Università di Pisa nel 1989, il dottor Casani si è specializzato in Nefrologia nel luglio 1993. Nel 1999 e 2001 ha effettuato corsi di specializzazione in Nefrologia rispettivamente ad Harvard e a Yale. Dal 2009 ha assunto il ruolo di direttore di unità operativa complessa di Nefrologia nell’allora Asl provinciale di cui è stato per molti anni direttore di dipartimento Area Medica.

"Ringrazio la direzione aziendale – dice il dottor Casani – per la fiducia e per la considerazione. Lavorerò con impegno per coordinare e far funzionare in maniera adeguata questo delicato settore dell’azienda. Viste le difficoltà che si registrano in questo frangente, anche in ambito nefrologico, per il reperimento del personale, punteremo a migliorare l’attività in rete tra le Nefrologie del dipartimento aziendale e a sviluppare per la gestione dei Centri ad assistenza limitata un programma adeguato di telemedicina. Dovremo lavorare sempre più – prosegue Casani – in rete anche per le immunopatologie renali, potendo contare appunto sull’ottimo rapporto tra le Nefrologie aziendali. Occorrerà anche armonizzare le modalità di gestione delle Nefrologia e organizzare percorsi di Day service aziendali. Fondamentale sarà poi fare rete con i medici di medicina generale e con le strutture territoriali, utilizzando ancora la telemedicina, in maniera da intercettare i bisogni e in particolare le acuzie nefrologiche prima che arrivino in ospedale, riducendo quindi gli accessi in Pronto soccorso per questo tipo di patologie".