
Un “mare“ di alghe è spuntato davanti alla ex colonia Torino. Mal di gola, febbre, bruciore di occhi: bagnanti e personale che lavora negli stabilimenti balneari adiacenti – costretto e restare per tutto il giorno sul luogo – tutti accusano dei disturbi delle vie respiratorie. Il gran caldo e l’afa fuori stagione hanno contribuito a innalzare le temperature dell’acqua marina producendo il microclima ideale per la fioritura dell’alga Ostreopsis Ovata, rilevata da Arpat oltre i limiti di legge.
"Oltre all’alga in mare, abbiamo un ammasso di alghe putrefatte che giace da giorni davanti alla ex colonia Torino, nella spiaggia libera incustodita – osservano alcune persone che frequentano quei luoghi – Che si aspetta a rimuovere quello schifo? Quella zona è ancor più degradata degli anni passati. Eppure la gente torna a popolare la nostra riviera e si aspetta qualcosa di meglio, non certamente un peggioramento. E di mezzo poi c’è la salute: respirare l’aerosol di quelle alghe putrefatte non giova certo alle nostre vie respiratorie. Siamo in zona turistica, questo non dovrebbe succedere".
Si punta poi l’indice anche sui giardini incolti in via Lungomare, sempre davanti alla ex colonia Torino. L’erba adesso è diventata fieno. "Lo avevamo chiesto oltre un mese fa il taglio dell’erba – osservano amareggiati gli operatori locali – ma ad oggi nessuno è ancora intervenuto. Chi arriva in questo luogo quest’anno si trova di fronte a un pessimo biglietto da visita. Eppure, a due passi c’è anche la ruota panoramica. Il viale consente anche di farsi una bella passeggiata vista mare. Perchè allora lasciare tutto in un simile degrado?".
E poi, tra le piante ornamentali, sotto le tamerici, si trovano rifiuti ed escrementi. Sarebbe forse il caso di fare una bella pulizia, considerando che il nostro litorale piace molto ai turisti, i quali apprezzano in modo particolare anche le scogliere e quella parte ancora naturale che consente di godere della vista del mare. Insomma, basta davvero poco per restituire a quella zona un po’ di decoro in attesa di grandi progetti di riqualificazione.
Angela Maria Fruzzetti