
L’allevatore Rubini parla di impossibilità di tutelare le greggi. Giuseppe Costa dell’Anuu chiede un tavolo per una soluzione.
Razzia di agnelli e di pecore: i lupi colpiscono in Lunigiana e a Carrara sulla Foce. I predatori hanno fatto scempio di ovini all’allevamento Antara di Zeri. Nei giorni scorsi, i lupi hanno fatto una rapida incursione in pieno giorno, ghermendo tre agnelli ’pronti’ per la Pasqua dell’Azienda Rubini, in località Antara. La razzia è avvenuta a non molta distanza dall’abitazione dell’allevatore, senza che nessuno s’accorgesse di nulla. "Purtroppo è accaduto mentre tutto il nostro gregge di pecore di razza zerasca, da carne (250 capi ndr) era fuori al pascolo. A un certo punto, il gregge - spiega il titolare Diego Rubini - si allarga notevolmente sui prati e non è facile tenerlo costantemente sotto controllo nei vari spostamenti. E’ in quel momento che il lupo, predatore per eccellenza, astutissimo, balza all’attacco. Magari, era da ore rannicchiato in un canalone, mimetizzato, senza muoversi pronto a entrare in azione al momento propizio. Abbiamo – prosegue il racconto di Rubini – anche i cani da guardia: 12 pastori maremmani a guardia del gregge. Vivono in simbiosi giorno e notte - aggiunge l’allevatore - con le nostre pecore. Il lupo, tuttavia, attacca proprio quando il gregge si sparpaglia, si allarga nei pascoli sulla collina; è un superpredatore, astutissimo, si muove sottovento e quando scatta per azzannare la preda, dà un morso secco e quest’ultima è già a miglior vita. Pensi che i miei maremmani non si sono accorti di nulla; stessa cosa i miei familiari che non erano molto distanti. Abbiamo constatato purtroppo la scomparsa dei tre agnelli alla sera, al momento del ricovero in stalla del gregge. E’ una continua lotta per noi allevatori – afferma Rubini – su questi monti per proteggere, salvare i nostri animali dai predatori selvatici. Mi conforta il fatto invece che nella nostra mandria di vacche Limousine, anch’esse da carne, che vivono grande parte dell’anno sempre all’aperto, siano già nati ben 15 vitelli e tutto sta procedendo bene. Esiste anche il pericolo che i vitelli vengano sbranati dai lupi – sottolinea il mandriano – però queste mucche non perdono mai di vista un secondo il proprio vitello, sono abituate a vivere allo stato brado e sono delle protettrici formidabili della propria prole. Tenga presente che durante la bella stagione, dormono tutte all’aperto; ebbene il branco delle madri si dispone a cerchio per trascorrere la notte e tutti i vitelli restano al sicuro al centro. Protetti da una selva di corna e zoccoli dove, per qualsiasi lupo, anche il più grosso ed affamato, che vi si avventurasse sarebbe morte certa".
Anche sul versante carrarese le cose si stanno complicando: dopo le denunce e gli avvistamenti di lupi a Bonascola, l’ultima segnalazione viene da Giuseppe Costa, presidente dell’associazione di cacciatori Anuu migratoristi, il quale mette in guardia dalla presenza di lupi sulla Foce. "Nelle colline sopra Carrara – racconta Costa – sono state uccise alcune pecore e alcune capre. Non possiamo andare avanti così. Oltre al rischio per gli animali da allevamento, il pericolo è anche per cani e gatti e altri animali domestici e di affezione che possono venire sbranati in qualsiasi momento. Il pericolo è anche per le persone. In quella zona della Foce ci sono molti cercatori e raccoglitori di asparagi selvatici che si inerpicano sui sentieri con il proprio cagnolino. Inoltre ci sono gli amanti dell’aria aperta che che portano a spasso il cane o addirittura i bambini. Il consiglio dell’Anuu migratoristi chiede pertanto l’apertura di tavolo con tutti i soggetti preposti alla soluzione del problema che sta diventando sempre più grave. Il lupo europeo – conclude Costa – deve tornare fuori dall’Italia. Sono esemplari grandi e pesano fino a 60 chili. Se ne contano più di 5mila. E’ necessario che questa razza sparisca e tornino i lupi italiani, più piccoli e contenibili, e sicuramente meno pericolosi".