NATALINO BENACCI
Cronaca

Allarme peste suina ad Aulla. Trovata una carcassa infetta: "Avanti col depopolamento"

Le analisi del servizio veterinario Asl hanno confermato il contagio. Centofanti: "Non è stata ancora decisa la riclassificazione del territorio".

Il caso delle Lame confermato dalle analisi del servizio veterinario Asl (foto d’archivio)

Il caso delle Lame confermato dalle analisi del servizio veterinario Asl (foto d’archivio)

E’ stato trovato morto alle Lame di Aulla un cinghiale contagiato da Peste suina africana. Il caso confermato dalle analisi del servizio veterinario Asl. Il Comune di Aulla era registrato nella zona soggetta a restrizioni I, cioè aree ad alto rischio senza casi né focolai di Psa confinanti con Zone di restrizione II (presenza di Psa solo nel cinghiale) Zeri, Pontremoli, Mulazzo, Filattiera e Tresana. La classificazione prevede anche la Zona III (presenza di Psa nei cinghiali e suini domestici) non presente in Lunigiana. La Psa non colpisce l’uomo ma solo suini selvatici e domestici. Al momento non è stata ancora decisa la riclassificazione del territorio dov’è stato scoperto l’ungulato.

Nel delineare una nuova strategia il Commissario straordinario Giovanni Filippini ha introdotto anche la Zona di controllo dell’espansione virale (Cev) che funge da cuscinetto tra le aree indenni e le zone infette in cui concentrare gli sforzi maggiori per arretrare l’avanzata delle peste, anzitutto con l’attività di depopolamento che però resta di esclusiva competenza commissariale. "Al momento non si sa ancora nulla in merito alle decisioni di riclassificazione del territorio dopo la scoperta dell’animale infetto - spiega il presidente dell’Ambito territoriale di caccia MS13 Emiliano Centofanti - Il provvedimento dipende dal commissario. Naturalmente l’iter è in movimento e lo comunicheremo quando la disposizione sarà presa". Ci sono altre novità? "Come Ambito territoriale siamo riusciti a ottenere la deroga per il depopolamento nei territori Comunali di Bagnone e Villafranca. L’intervento si attua con l’azione di 15 cacciatori e 3 cani come da ordinanza commissariale". In merito al ritrovamento della carcassa alle Lame, precisa Centofanti che "il caso è stato comunicato alla veterinaria dell’Asl Francesca Pocai, che poi ha avviato il fascicolo con l’iter burocratico". La strategia di Filippini per le misure di prevenzione ed eradicazione della malattia, con la collocazione di barriere anticinghiale lungo l’A15 Parma-La Spezia per chiudere i varchi (Salt ha previsto 60 km di recinzioni per un valore di 5,6 milioni di euro) e la somministrazione di deroghe per il depopolamento nelle zone Cev sono sufficienti per battere la Psa? "Il discorso delle recinzioni potrebbe essere anche plausibile però, come ho già detto più volte, occorre affiancare il depopolamento perché se non eliminiamo i cinghiali andiamo poco lontano. Io avrei ampliato la deroga anche ad altri distretti, ma il mio è solo un auspicio", spiega. Dove sarebbe possibile disporre il depopolamento? "Finora sarebbe stato possibile nei Comuni di Tresana, Licciana Nardi, Aulla, Podenzana,Villafranca, Bagnone e Comano – precisa Centofanti – E’ tutta la zona Cev (solo Comano è Zona I). Anche Pontremoli e Zeri sono in Zona Cev, ma avendo trovato casi di cinghiali infetti il depopolamento non è concesso".

Per concludere il presidente dell’Atc Centofanti rivolge un ringraziamento ai cacciatori delle squadre di caccia al cinghiale dell’Ambito Ms 13. "Fin dall’inizio si sono resi disponibili a fare il depopolamento, riclassificando anche le case di caccia e a seguire le disposizioni regolamentari a proprie spese. Ci dispiace che purtroppo per i cacciatori di Zeri e Pontremoli non ci sia stata possibilità di azione, ma questo non è dipeso dall’Ambito territoriale di caccia". N.B.