Aulla, 17 novembre 2015 - HANNO atteso 4 anni per vedere partire il processo sull’alluvione di Aulla, sono stati estromessi ancora prima di vederlo iniziare. Una beffa per le 350 famiglie riunite nel «Comitato Rinascita» nato all’indomani della alluvione del 25 ottobre 2010 sulla spinta di quei cittadini danneggiati dal disastro, ma impossibilitati a far sentire la propria voce singolarmente. Da qui l’idea di riunirsi in un comitato con cui costituirsi parte civile al processo, partito a distanza di 4 anni da quel drammatico giorno. Ieri mattina in tribunale è però arrivata la doccia fredda per 700 aullesi: nel corso della seconda udienza del processo gli avvocati degli 11 imputati hanno chiesto di escludere dalle parti civili proprio il Comitato Rinascita, sottolineando come la sua costituzione sia stata successiva ai fatti oggetto del procedimento. Su questo punto ha replicato il legale del Comitato, l’avvocato Chiara Lorenzelli, con un esempio legato al crack-Parmalat.
«ANCHE in quella occasione si era costituto un comitato di cittadini successivo ai fatti ed era stato ammesso al processo. Tra l’altro questo comitato è l’unico a rappresentare i cittadini, in quanto la nuova giunta aullaese non ha ritenuto opprutno costuirsi parte civile». Anche l’avvocato del Comune di Aulla (responsabile civile nel processo) si è associato alla richiesta, mentre Roberto Valettini (fra i difensori degli imputati) ha fatto un passo indietro rimettendosi alla decisione del giudice. Analoga richiesta di estromissione dalle parti civili è partita riguardo la costituzione delle concessionarie di auto «Guido Car» e «Guido Group», entrambe rappresentate dall’avvocato Francesco Persiani. Sul fronte delle difese il legale di Gildo Bertoncini (ex sindaco di Aulla fra gli 11 imputati) Erica Bertola ha chiesto di non processare il suo assistito in quanto «gli viene addebitato il piano recupero di Quartiere Matteotti, di fatto mai eseguito». Dopo una camera di consiglio di quasi due ore il giudice Giovanni Sgambati ha respinto la richiesta riguardo la posizione di Bertoncini, ha ammesso le due concessionarie fra le parti civili escludendo però il Comitato Rinascita in quanto i cittadini singolarmente hanno subito dei danni, il Comitato come soggetto a se stante no, proprio perchè nato successivamente alla data dell’alluvione
TANTA amarezza a margine dell’udienza nella parole dell’avocato Lorenzelli. «E’ stata persa una grande occasione per pemettere a 700 persone di potersi difendere: parlo di gente pesantemente danneggiata dall’alluvione, ancora in attesa della casa popolare. Da soli, singolarmente, non avrebbero mai la forza economica per affontare un processo, lo hanno fatto con questo Comitato cui io presto la mia collaborazione gratuitamente». Rimangono quindi fra le parti civili i familiari delle vittime Erica Pavoletti e Claudio Pozzi, cittadini e commercianti rimasti danneggiati ognuno assistiti dal suo legale. «Resta invece fuori la maggior parte della gente – conclude Lorenzelli – anche perchè il Comune di Aulla malgrado alcune sollecitazioni, non si è presentato in aula a difesa dei suoi cittadini». In tale caso sarebbe stato al tempo stesso parte civile e responsabile civile, peraltro come avvenuto in passato in altri procedimenti. Concluse le questioni preliminari il processo può ora partire, sono state fissate cinque udienze. Si parte l’8 febbraio 2016 quando a deporre in aula il pubblico ministero Marco Rappelli chiamerà 8 carabinieri coinvolti nelle indagini.
CLAUDIO MASSEGLIA