Alpini sfilano per la pace: “Patrimonio per i giovani”

Un’iniziativa organizzata dalla sezione Alpi Apuane del presidente Mori. Passaggio tradizionale di ’stecca’ a Barga che ospiterà l’evento il prossimo anno

La sfilata degli Alpini

La sfilata degli Alpini

Massa Carrara, 14 ottobre 2024 – Una festa delle penne nere, ma anche una riaffermazione dei valori che li contraddistinguono: tra il ricordo di quello che è accaduto nei due conflitti mondiali al rispetto dei caduti, dagli impegni per la pace di oggi nei diversi scacchieri del pianeta al servizio verso le comunità con tanto volontariato. E’ stata questa l’anima del secondo raduno regionale degli alpini, organizzato dalla sezione Alpi Apuane del presidente Domenico Mori.

Una mattinata intensa, con gli alpini (circa 200) venuti da Toscana, Valle d’Aosta, Cuneo, Reggio Emilia, La Spezia; presenti autorità civili e militari, il prefetto Guido Aprea, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il delegato nazionale Ana (l’associazione degli alpini in congedo) Marco Ardia, i rappresentanti delle amministrazioni di Massa, Carrara, Montignoso, Mulazzo, Filattiera e Barga (che al termine ha ricevuto la stecca perché ospiterà il raduno nel 2025), una rappresentanza del quarto raggruppamento della protezione civile alpina. Tutto è iniziato con l’ammassamento in piazza Garibaldi con tanti vessilli, stendardi e gagliardetti di molti gruppi di alpini, e gli striscioni delle tre sezioni toscane (Firenze, Lucca-Pisa-Livorno e Alpi Apuane), gli onori al gonfalone della Provincia e l’alzabandiera, quindi lo sfilamento per le strade al ritmo della fanfara alpina “Giannaccini” di Pozzi e della filarmonica “Giuseppe Verdi” con l’immancabile “Trentatre” la tradizionale marcia alpina, direzione duomo per la messa solenne.

“Dobbiamo riscoprire la solidarietà, lo spirito di appartenenza, il cameratismo, la gioia di fare festa insieme agli altri perché da soli non è possibile”, ha detto Alberto Silvani, vescovo emerito di Volterra, che ha celebrato la messa solenne. Quindi la preghiera dell’Alpino, a seguire, sul sagrato del Duomo, la deposizione di una corona al monumento ai caduti, poi tutti a palazzo Ducale. “Una festa di persone ma anche di forze armate impegnate per la pace. Qui non si enfatizza la guerra, ma mandiamo messaggi di pace”, ha detto il prefetto.

Lorenzetti ha ricordato la necessità di diffondere i valori ai giovani “sempre più distratti”. Un concetto ribadito da Ardia e dai presidenti delle sezioni che si ispirano al motto “onorare i morti aiutando i vivi”. E alla fine l’arrivederci a Barga 2025.

Maurizio Munda