Resta alta la tensione fra i sindacati e l’amministrazione di Massa dopo la sospensione della contrattazione sindacale che non è stata ancora ripresa, nonostante l’imminente arrivo del nuovo segretario generale dell’ente. Ieri mattina le funzioni pubbliche di Cgil, Uil e Csa avevano apposto le bandiere sindacali per manifestare la proclamazione dello stato di agitazione al terzo piano del municipio, dove si trova anche l’ufficio del sindaco Francesco Persiani, ma dopo poco tempo sono state rimosse scatenando la rabbia dei rappresentanti sindacali che in una lettera congiunta hanno minacciato l’attivazione di un articolo 28, ossia comportamento antisindacale, nei confronti dell’amministrazione.
"Avevamo esposto le bandiere su un apposito piedistallo e in tutta sicurezza – rimarcano i sindacalisti (nella foto) nella missiva al sindaco – per manifestare la proclamazione dello stato di agitazione per la sospensione della contrattazione sindacale che il sindaco ha disposto e per la quale oggi pomeriggio (ieri, ndr) siamo stati convocati al tavolo in Prefettura. Dopo poco che abbiamo esposto le bandiere, abbiamo preso atto che le stesse sono state rimosse. Riteniamo grave questo fatto: le bandiere dei sindacati non si toccano, denotano condotta antisindacale. Rivogliamo le nostre bandiere per cui chiediamo di essere immediatamente convocati prima dell’incontro in Prefettura per ottenere la restituzione, altrimenti ci vediamo costretti a far intervenire gli organi preposti". Una lettera inviata per conoscenza anche al presidente della commissione consiliare che si occupa del personale, Filippo Frugoli, chiedendo un’audizione urgente.
Poco dopo è arrivata una risposta del capo di gabinetto, Daniele Pepe, che assicurava che le bandiere erano state spostate e disponibili per essere riconsegnate: "Un altro atteggiamento che non va bene – concludono i sindacati in maniera unitaria – perché denota un comportamento lesivo del nostro ruolo a tutela dei lavoratori e certo non ci bastano queste scuse o delle arrampicate sugli specchi per risolvere la questione".