"Altri quattro sanissimi pini di viale Colombo ci salutano. E altri due potrebbero fare la stessa fine". La denuncia arriva dall’ambientalista Riccardo Canesi, che a proposito di quei pini aggiunge "non creavano alcun problema o dissesto sulla strada o sul marciapiede, e non erano a rischio o crollo". "Queste piante producono ossigeno e abbattono inquinanti e rumore – prosegue Canesi –, peraltro in un’area che ha particolarmente necessità di questi effetti benefici e vitali.
Migliorano il nostro umore, ospitano colonie di uccelli e rendono più bella la città sottraendo alla nostra vista, almeno parzialmente, un capannone industriale. Forse li si abbattono per far spazio a nuovo cemento? L’unica loro colpa è essere incappati nelle maglie di un assurdo progetto dell’Autorità portuale (lotto 2 del water front) con l’avallo complice e acritico di una giunta comunale che sta brillando per insensibilità, mancata cura e distruzione del verde urbano".
A tal proposito l’ambientalista Canesi domanda che fine abbia fatto il Piano del Verde. "Se una pianta è pericolosa è più che giusto abbatterla – conclude Canesi –. Ma in un’epoca di cambiamenti climatici come questa e in una città in forte deficit di verde pubblico, prima di abbattere una pianta bisognerebbe rifletterci bene. E avvisare i cittadini, considerato che si tratta di un bene comune della collettività. Devo dire, con grande amarezza, che su molti temi, e il verde è macroscopicamente uno di questi, sono molto deluso dai nostri amministratori. Da uomo di sinistra, affermo con preoccupazione che, finora, da un punto di vista elettorale, è andata bene anche perché di là avevamo e abbiamo il vuoto cosmico. Se continuiamo ad amministrare così, però, nei panni dei dirigenti di quel che rimane dei partiti progressisti, comincerei seriamente a impensierirmi".