DANIELE ROSI
Cronaca

Ambientalisti: "Si continua a violare la Costituzione"

"Tra la devastazione dei monti, la distruzione della costa e la gestione scellerata dei rifiuti. E ora l’ampliamento del porto? Come non bastassero i danni che ha già fatto".

Un’immagine dei danni provocati dall’erosione. a Marina di Massa

Un’immagine dei danni provocati dall’erosione. a Marina di Massa

Il Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese che, nato nel marzo 2022 oggi comprende 18 organizzazioni del territorio, denuncia la sistematica violazione della Costituzione nella provincia di Massa Carrara, "La Costituzione – affermano gli ambientalisti – tutela paesaggio, cultura, ambiente, biodiversità ed ecosistemi nell’interesse delle generazioni future e afferma che l’iniziativa economica e privata nonchè libera non può rivolgersi in contrasto con l’utilità sociale e arrecare danno all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Questi articoli, a Massa Carrara, sono stati sistematicamente violati con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti".

Il Coordinamento ricorda che "la nostra province è una delle più inquinate e povere d’Italia e fa parte dei siti di interesse regionale (Sir) e nazionale (Sin) per quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Il reddito medio pro capite non arriva a 20.000 euro l’anno e la mortalità di cancro è la più alta della Toscana".

"Un territorio tra mare e monti – continuano gli ambientalisti – , unico per paesaggio e biodiversità, un paradiso che un economia di rapina e devastazione, ormai da troppo lungo tempo, sta parassitando e immiserendo per attività insostenibili come la devastazione delle Apuane, la distruzione della costa ad opera dell’erosione marina per la costruzione di un porto che ora si vorrebbe ampliare a maggior danno e a discapito della sicurezza del territorio per favorire anche il turismo “mordi e fuggi” da crociera, la gestione scellerata dei rifiuti che ha portato alla realizzazione di una discarica di rifiuti speciali sulle sorgenti del Lago di Porta. "Nonostante i danni si persevera nel rilanciare con le grandi opere (ingrandimento del porto di Carrara) e i grandi impianti (il biodigestore per i rifiuti organici). Grandi opere che arricchiscono chi li realizza a scapito di un territorio che dovrebbe essere risanato dai dissesti per promuovere sicurezza, prevenzione, qualità di vita senza cedere a ricatti occupazionali poi evasi".

Per quanto riguarda il tema del momento, l’ampliamento del porto, il commento del Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese è lapidario: "Come se non fossero bastati i danni già subiti per la sua realizzazione". "L’ampliamento del porto – si afferma – è voluto essenzialmente per 2 motivi: navi da carico per trasporto merci e attracco per navi da crociera. Nell’ambito delle navi da carico, una parte è dedicata al commercio di detriti del marmo che sta devastando le nostre montagne e contaminando la nostra acqua, per il profitto di poche persone, che stanno sbriciolando le Apuane e le fanno circolare su vecchie carrette come la Guang Rong. Un ampliamento che sarebbe altrettanto illogico nel caso delle navi da crociera di cui si prevede di riceverne 6-7 l’anno supponendo un incremento del numero dei turisti di circa 20mila unità. Turisti che vivendo sulla nave porteranno rifiuti, inquinamento, aumento del traffico su gomma e nient’altro. Un progetto che aggraverà la situazione dell’erosione e avrà un pesante impatto ambientale sulle città di Carrara e di Massa. Tutto ciò dovrebbe imporre una pausa di riflessione da parte di chi amministra".