FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Ambulanti e proteste: "Nonostante l’allerta noi costretti a lavorare". Confcommercio denuncia

La categoria contro un regolamento che penalizza chi salta un turno

La categoria contro un regolamento che penalizza chi salta un turno

La categoria contro un regolamento che penalizza chi salta un turno

Nonostante l’allerta arancione in vigore in pratica su tutta la zona settentrionale della Toscana, gli ambulanti hanno dovuto mettersi in viaggio per partecipare al mercato del martedì a Massa. Una situazione critica, secondo gli operatori, e ad accendere i riflettori sul problema è Silvio Ceccarelli vice presidente della Confcommercio settore ambulanti: "La Regione Toscana – afferma – ha dichiarato allerta arancione nei comuni della Lunigiana, Carrara, Massa e Montignoso. I vari sindaci, in base alle varie situazioni particolari, hanno chiuso scuole, parchi e cimiteri mentre più di un centinaio di furgoni hanno dovuto recarsi sul mercato di Massa, per fare la presenza affinché non fossero penalizzati in graduatoria. Questo è dovuto ad una legge Regionale che obbliga l’ambulante a essere presente anche se le condizioni atmosferiche non permettono di svolgere il mercato. Un Regolamento Regionale incomprensibile e dannoso, economicamente per gli operatori, costretti ad accollarsi dei costi per arrivare sul posto di lavoro. Riteniamo questa norma assolutamente anacronistica, in quanto all’operatore si nega oltretutto la possibilità di avere dei periodi di riposo come a tutti i lavoratori. La norma Regionale non permette di giustificare una assenza a causa di una rottura del mezzo, ed in particolare nel Comune di Massa non giustificano neanche l’assenza per motivi di salute certificata, venendo meno ad un riconoscimento di diritto fondamentale".

Un fronte su cui la Confcommercio si sta battendo per eliminare queste disposizioni di legge sulla presenza obbligatoria che possono mettere a rischio l’incolumità stessa degli ambulanti. "A cosa serve diramare le allerte se poi si costringono centinaia di furgoni a spostarsi, anche da fuori provincia, con tutti i potenziali pericoli che si possono incontrare – incalza Ceccarelli – quando vi sono delle condizioni atmosferiche proibitive? E quale ratio giustifica la presenza quando si è impossibilitati aprire il banco? Forse agli edili non gli è riconosciuto un indennizzo quando piove? Come ai lavoratori agricoli, o quelli del settore estrattivo, per fare degli esempi? Agli ambulanti non solo non è riconosciuto un indennizzo ma pagano il suolo pubblico anticipatamente per tutto l’anno senza che gli venga decurtato in caso di inutilizzo. Quindi perché dobbiamo recarci sul posto di lavoro assumendosi solo dei costi?".

"Non chiediamo né sconti né indennizzi – conclude il vice presidente della Confcommercio del settore – ma dei diritti che già fanno parte della nostra cultura lavorativa e che le altre categorie ne usufruiscono. Fiduciosi che la giunta regionale toscana prenda atto di questa stortura normativa e che aiuti questo settore che è in profonda decrescita, senza peraltro danneggiare la collettività. Auspichiamo che apra un tavolo di confronto per non perdere centinaia di posti di lavoro, che rappresentano oltretutto un volano economico per la manifattura toscana".