
Approvate in consiglio comunale lunedì sera le controdeduzioni alle osservazioni per la variante al Regolamento urbanistico relativa all’ampliamento dell’Esselunga di viale Roma. Adesso si dovrà passare alla conferenza paesaggistica regionale ma a ogni modo l’iter si accorcia ancora e per la società si avvicina l’apertura dei cantieri, forse addirittura entro l’anno. Un progetto ‘in riduzione’ rispetto a quanto previsto nel precedente accordo del 2016, con Esselunga che si impegna ad assumere 23 persone in più.
Una svendita, secondo l’opposizione, che critica quanto approvato in un documento firmato dai consiglieri Gabriele Carioli, Stefano Alberti, Alessandro Volpi, Giovanni Giusti, Uilian Berti, Elena Mosti, Dina Dell’Ertole e Agostino Incoronato che attaccano così il nuovo progetto in variante al Regolamento urbanistico passato ieri sera in definitiva approvazione dal consiglio comunale di Massa. L’opposizione definisce il nuovo progetto come "snaturamento di un’ipotesi nata con ben altre prospettive". Si parlava infatti di un grande ampliamento che garantiva però "un contributo perequativo di 1 milione e 100 mila euro e la realizzazione di due rotonde per altri 300 mila euro. Era poi previsto l’uso pubblico dei parcheggi di Esselunga dopo la chiusura del supermercato e non era contemplato alcuno scomputo degli oneri". Un progetto che sarebbe stato "demolito" dall’attuale giunta per "svendere i capisaldi pubblici soggiacendo alle volontà espresse da Esselunga. Il parco della Rinchiostra avrà un contributo finale di soli 300.000 mila euro, spariscono i nuovi parcheggi (280), non è stato approfondito il tema del passaggio dei mezzi pesanti, le rotatorie, necessarie e complementari all’ampliamento sono state ridimensionate e qualora costassero più del previsto toglieranno risorse alla Rinchiostra". Una convenzione che in chiusura definiscono "contraddittoria e subalterna alla società Villata spa con l’ampliamento operativo prima della realizzazione delle rotonde e scomputo di parte degli oneri. La drastica riduzione del contributo versato da Esselunga metterà in dubbio il finanziamento del Piano delle Periferie. La riduzione del contributo pubblico versato da Esselunga è ben superiore della riduzione dei volumi rispetto al progetto originario. In pratica – concludono - una vera e propria svendita".