DANIELE ROSI
Cronaca

"Ampliamento necessario". Giani deciso sul porto : "Senza scalo non c’è sviluppo"

L’ex ministro Orlando ha parlato di un esodo della nautica da Spezia: "Lì si vira sul militare". Grande folla all’incontro sull’industria organizzato dalla Cgil con gli operatori dei vari settori.

L’ex ministro Orlando ha parlato di un esodo della nautica da Spezia: "Lì si vira sul militare". Grande folla all’incontro sull’industria organizzato dalla Cgil con gli operatori dei vari settori.

L’ex ministro Orlando ha parlato di un esodo della nautica da Spezia: "Lì si vira sul militare". Grande folla all’incontro sull’industria organizzato dalla Cgil con gli operatori dei vari settori.

Nuove imprese della nautica potenzialmente in arrivo alla zona industriale apuana. L’indiscrezione è stata lanciata dall’ex ministro del Pd, lo spezzino Andrea Orlando, in apertura del convegno a Palazzo Ducale, organizzato dalla Cgil, per discutere delle prospettive future del territorio da un punto di vista occupazionale e di infrastrutture.

"A causa del ruolo sempre maggiore che le industrie delle armi stanno rivestendo nell’area spezzina – è l’indiscrezione lanciata dallo stesso Orlando – ci dovremo aspettare l’eventuale esodo di diverse aziende della nautica che nel golfo ligure non troveranno più spazi. Lì si sta espandendo la Leonardo che adesso più che mai avrà bisogno di aree. Le aziende nautiche avrebbero dunque individuato l’area apuana come la più idonea su cui investire al posto dello scalo ligure".

E’ stato proprio il porto il grande protagonista del convegno in cui sono stati analizzati contesti e ipotetiche idee di rilancio per il territorio, con un confronto che ha toccato i tanti cambiamenti che stanno attraversando l’economia e la società, e in cui si è provato a dare una chiave di lettura sulle eventuali prospettive future. Molto nutrito il tavolo dell’incontro, moderato dai giornalisti Cristina Lorenzi e Massimo Braglia andato in scena nella sala della Resistenza. Al dibattito organizzato da Nicola Del Vecchio segretario della Cgil, sono intervenuti, oltre all’ex ministro Orlando, il presidente della Regione Eugenio Giani, Cristina Martelli direttrice dell’Istituto studi e ricerche della Camera di commercio, il presidente delegato Confindustria Matteo Venturi, il presidente Confartigianato Sergio Chericoni e Carlo Alberto Tongiani presidente Cna.

A favore del porto anche il presidente della Regione Eugenio Giani, che lo ha definito un’area fondamentale non solo per la zona apuana, ma per tutta la Toscana. "Sì al porto e sì alle infrastrutture - ha detto deciso Giani - perché sono elementi imprescindibili che portano vitalità e sviluppo economico. So che non tutti sono d’accordo con l’ampliamento del porto. Giusto che ognuno esponga le proprie idee, però auspico che vengano limate le varie dialettiche di chi esprime il proprio parere, guardando al futuro dell’intero comprensorio". Il presidente Giani ha poi elogiato la realtà industriale di aziende come la Baker Hughes e ricordato anche l’importanza di una sinergia con la Lunigiana, anche da un punto di vista di collegamenti.

A favore di una rinnovata infrastruttura portuale anche Chericoni e Tongiani, che hanno parlato delle spinte della cantieristica, della nautica in generale e della necessità del travel lift.

"Se continuiamo a essere il territorio del no - ha aggiunto Matteo Venturi in un intervento sul marmo – non saremo mai realmente competitivi per attirare certi tipi di realtà". Anche Nicola Del Vecchio, dopo la premessa di come sia necessario cercare un nuovo equilibrio tra tutti gli attori coinvolti intorno al litorale, ha ribadito l’importanza del nuovo piano regolatore, che è stato il nocciolo di gran parte del dibattito. "Strumento fondamentale – ha spiegato il segretario - che porta prospettive di sviluppo e occupazione. Sul fenomeno erosivo, bene che vengano fatti degli studi, a patto che non diventino un grimaldello per evitare che il piano venga attivato".

Facendo poi un discorso più ampio sull’economia locale, interessanti i numeri forniti dal centro studi ricerche e illustrati da Cristina Martelli. Sul territorio provinciale ci sono 21mila imprese registrate e ben il 95 per cento di queste ha meno di 10 addetti, rientrando perciò nelle microimprese. Tra i settori più rilevanti ci sono il commercio, le costruzioni, il manifatturiero e la parte alloggi e ristorazione. Tra i comparti in espansione all’interno del manifatturiero troviamo la cantieristica nautica e la riparazione e manutenzione navi. Significativo invece il calo nel 2024 dell’export, con un meno 20,6 per cento. Positivi invece i dati export del lapideo, con un aumento del 12,4 per cento di marmo lavorato e di 8 per cento del marmo grezzo. Grave che l’occupazione riguardi il tempo indeterminato soltanto al 10 per cento.