MONICA PIERACCINI
MONICA PIERACCINI
Cronaca

Ampliamento porto Marina di Carrara, il no di Confcommercio Toscana

L’associazione, insieme a Federalberghi, Sib e Faita-Federcamping: “E’ una decisione scellerata, invitiamo gli amministratori a ripensarci”

Il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano

Il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano

Carrara, 13 febbraio 2025 – No all’ampliamento del porto di Marina di Carrara perché «così come impostato, è una decisione scellerata». E’ quanto dichiarano Confcommercio Toscana, insieme a Federalberghi, Sib, il sindacato dei balneari, e Faita-Federcamping.  

I motivi di questa posizione li spiegano in una nota congiunta i presidenti delle associazioni che fanno parte del sistema Confcommercio, Aldo Cursano, Daniele BarbettiAlberto Nencetti e Andy Fedi. «Facciamo nostre le inequivocabili prese di posizione degli amministratori locali, che, dopo l’incagliamento della nave Guang Rong di fronte a Marina di Massa - ricordano - hanno ribadito con forza la loro contrarietà all’ampliamento del porto. Questo incidente ha infatti messo in luce, in maniera brutale, la fragilità della nostra costa e le criticità di infrastrutture marittime già sotto pressione. Ignorare questi segnali sarebbe irresponsabile».

Il rischio di un ampliamento risulta quindi elevatissimo. «Le spiagge -proseguono i presidenti regionali di Confcommercio, Federalberghi, Sib e Faita-Federcamping - sarebbero messe in serio pericolo a causa dell’accelerazione del fenomeno erosivo, un dato ampiamente confermato da studi scientifici. Inoltre, l’aumento del traffico marittimo renderebbe ancora più vulnerabile un’area già esposta a pericoli ambientali e strutturali. Il rischio di una catastrofe annunciata, con danni irreversibili, è più che concreto».

«Possiamo davvero permetterci - chiedono - di mettere a repentaglio il turismo, pilastro della nostra economia, senza un'analisi rigorosa e trasparente? La risposta è no. E come possiamo ignorare l’impatto su centinaia di stabilimenti balneari, che già devono affrontare le incertezze legate alla direttiva Bolkestein?»

Di fronte a queste criticità, Confcommercio Toscana chiede con forza un ripensamento immediato: «È necessario che il ministero dell’Ambiente e quello delle Infrastrutture, il Consiglio superiore dei lavori pubblici, la Regione Toscana, l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, il Comune di Carrara e tutti gli enti coinvolti rivedano le loro decisioni aprendo un confronto con le imprese, i cittadini e gli studiosi che hanno evidenziato i gravi impatti di questa opera sull’ambiente e sulla sicurezza. Sono voci che non possono essere ignorate».

«Invitiamo tutti gli attori istituzionali e le parti politiche - è l’appello del sistema Confcommercio Toscana - ad un supplemento di riflessione su un’opera che rischia di compromettere irrimediabilmente il valore dell’economia turistica in uno dei territori più pregiati della Toscana, simbolo della nostra bellezza in tutto il mondo».