"Il parto a ore e la formazione papocchia". Non usa mezzi termini ex direttrice dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Franca Leonardi nel giudicare l’accordo trovato da Asl e sindacati sul caso taglio anestesisti in Ostetricia. "Un accordo fra più parti è spesso frutto di qualche compromesso e che ognuno dei partecipanti deve lasciare sul terreno delle vittime-rinunce, ma l’accordo raggiunto è tradire le aspettative delle cittadine che si aspettavano una risoluzione che garantisse il mantenimento della Guardia attiva anestesiologica in Ostetricia H24, a salvaguardia delle modalità assistenziali raggiunte alla gravida e al neonato. Non nego che la riduzione delle liste di attesa relative agli interventi chirurgici non sia un obiettivo importante per l’Asl, Regione e soprattutto per i cittadini, ma forse ottimizzare meglio gli interventi chirurgici più complessi e quelli in DH e ambulatoriali con un’estensione giornaliera o settimanale, graduando le modalità operative nei vari regimi di ricovero, forse era possibile realizzarlo o almeno tentare di farlo invece che “tout court” tagliare la Guardia attiva anestesiologica H24 in Ostetricia".
"E’ vero – prosegue – che un mio collega mi diceva spesso che le malattie si dividono in due categorie “ le mie e quelle degli altri”, ma credo che fra un tunnel carpale, per quanto fastidioso e talvolta doloroso e la Guardia attiva anestesiologica H24 in Ostetricia la città avrebbe capito a chi dare la precedenza".
"Questa è la prima grave rinuncia che il nuovo accordo prevede – spiega –. Cari sindacati, la mia non è critica, ma è l’amarezza di veder soppressa una prestazione di qualità a fronte di uno sia pure importante obiettivo quale è la quantità di prestazioni, problema che affligge il nostro Ssn, e la cui penalizzazione si ripercuotono solo sulle donne. Ma la vittima peggiore lasciata sul tavolo non è tanto il ridicolo parto ad ore successivo, ma è la ridicola formazione di 2 mesi a cui sottoporre gli anestesisti perché siano in grado di assolvere ai complessi problemi della nascita. Quanti anestesisti si possono formare in 2 mesi e come? Ma forse qualcuno pensa, non certo il sindacato spero, che la formazione sia una baggianata e allora due mesi sono anche troppi, ma se invece si pensa che sia una cosa seria bisogna che il direttore dell’Uoc dica con serietà e onestà professionale quanti anestesisti in un anno riesce a formare per garantire la qualità raggiunta in questo settore. Mescolare le pere con le mele in Sanità non è possibile e solo chi frequenta quotidianamente le sale operatorie e le sale parto comprende che il problema è complesso, ma il parto a ore e la formazione così delineata sono un emerito ”papocchio”".