ROBERTO OLIGERI
Cronaca

"Noi, angeli del fango in aiuto nelle Marche. Portiamo speranza e restituiamo la vita"

Oltre 50 Alpini sono partiti alla volta di Ostra e delle zone devastate dal maltempo record: "Ecco come si svolge il nostro lavoro"

Mattia Morotti, Giuseppe Della Pina e Danilo Giampietri

Mattia Morotti, Giuseppe Della Pina e Danilo Giampietri

Massa Carrara, 22 settembre 2022 - Appena è arrivata la chiamata della solidarietà hanno aperto il loro cuore e sono subito partiti alla volta delle Marche straziate dal maltempo e in particolare della zona di Ostra, lasciando a casa “il fatto e il da fare“. Del resto, non è certo la prima volta che si recano in soccorso delle popolazioni messe alle corde da eventi sismici, alluvioni e altre calamità della natura. "Sì, far parte degli Alpini e oltretutto della squadra della Protezione Civile, significa anche questo – spiega Piergiorgio Belloni – uomo della solidarietà alpina che il 2 giugno scorso per i suoi meriti nei confronti del prossimo è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica – significa improvvisamente lasciare affetti, famiglia e le proprie cose e dirigersi verso una destinazione lontana, dove la gente è nel lutto, soffre e ha estremo bisogno di aiuto. Ora per esempio siamo ad Ostra, nelle Marche – racconta l’ex sergente – a spalare fango".

Sono partiti lo scorso lunedì in cinque, facenti parte della Protezione Civile degli Alpini di Massa-Carrara: una squadra composta da Sauro Lambruschi di Fosdinovo, responsabile nazionale del 4° Raggruppamento P.C. Alpina per tutta la Toscana, Sud Italia con Isole comprese; Giuseppe Della Pina di Massa, coordinatore provinciale della Protezione Civile Sezione Alpi Apuane; Mattia Morotti di Fosdinovo, Danilo Giampietri di Fivizzano e Piergiorgio Belloni, anch’esso di Fivizzano. "Siamo un gruppo di circa 50 persone: vengono da Belluno, ci sono trentini, persone di Vicenza e Latina. Noi siamo in rappresentanza per la nostra Provincia. Dove siamo alloggiati? In uno stanzone dentro un vecchio oratorio, si dorme nei sacchi a pelo, come letto delle brandine. Da mangiare ne fa la Croce Rossa. Il nostro compito è quello di spalare il fango da dentro caseggiati e abitazioni, dove la melma ha raggiunto l’altezza delle finestre del piano terra – racconta ancora Piergiorgio Belloni – Lo gettiamo nella strada dove poi viene raccolto da ruspe e bobcat". Importante è stato capire come comportarsi nel contattare la popolazione.

"Queste persone sono ancora sotto shock, i contatti sono tenuti con le autorità locali: manca luce, acqua, ovunque si trovano macerie e desolazione a perdita d’occhio. Spesso troviamo animali domestici morti, sommersi nel fango, un disastro insomma". Anche i turni di lavoro sono a ritmo incessante. "Noi pensiamo solo a darci da fare, a lavorare – chiude Belloni – l’unica pausa la facciamo oggi ( ieri, ndr) alle 14: ci sono i funerali delle quattro vittime dell’alluvione, qui ad Ostra. Le esequie saranno tenute all’aperto sotto un tendone: ci fermiamo giusto il tempo per rendere il doveroso omaggio a questi morti, poi si torna a spalare. C’è fango dappertutto, bisogna far presto, questa povera gente ha perduto ogni cosa. Ora è iniziato ufficialmente l’autunno, se arrivano le piogge e il freddo, cosa ne sarà di questi sfortunati abitanti?. Non c’è tempo qui per i sentimentalismi...".