Antona, torna il ’Ben dei morti’. Il cibo per vincere buio e paura

Grazie alle famiglie Pitanti, Bertilorenzi e Sciortino si rinnova un’antica tradizione

Antona, torna il ’Ben dei morti’. Il cibo per vincere buio e paura

Antona, torna il ’Ben dei morti’. Il cibo per vincere buio e paura

Cibo e luce per vincere il buio e la morte. Maria Giovanna Pitanti Bertilorenzi è una delle eredi spirituali delle antiche tradizioni del millenario borgo di Antona e da alcuni anni, il 2 novembre, propone il ’Ben dei morti’, ripercorrendo le tracce di antiche usanze legate al giorno dei defunti e al ritorno delle loro anime sulla terra. "E’ una ricorrenza rimasta viva in paese – racconta – e la decisione di riprenderla è nata dopo aver perso i miei cari. Queste separazioni mi hanno fatto riflettere per cui ho voluto riprendere quella che è una antica tradizione di Antona per ricordare i defunti. Il ’Ben dei Morti’ si svolge tra la gente, ed è per la gente che dobbiamo mantenere fede alle nostre usanze trasmettendole ai più giovani". E’ il cibo il principale ingrediente di questa ricorrenza, elemento indispensabile non solo per scongiurare la morte ma come gesto di solidarietà. E Giovanna lavora incessantemente alla preparazione del ’banchetto’ sostenuta da amici e conoscenti che credono in questo messaggio che si perde nella notte dei tempi quando si invitavano le famiglie povere a pregare per i defunti in cambio del ’Ben dei morti’.

"Oggi la tradizione si è diversificata – spiega don Primiero Scortini – pur mantenendone lo spirito . Due anni fa le offerte sono state devolute alla Caritas e lo scorso anno alla mensa dei Fratelli Cristiani a nome di fratel Giampiero. E’ con questo principio di solidarietà che prosegue la tradizione". Ad Antona si ricordano Oliviero Scortini e la moglie Tina Biancolini, una coppia che aveva incentivato questa tradizione oggi ripresa dalla famiglia Pitanti, Bertilorenzi e Sciortino. Il rito inizia già dalle prime ore del mattino, dopo la celebrazione della messa alle 8.30 e la benedizione delle tombe al cimitero. Certo, non si trovano più lungo le stradine le botteghe aperte del fornaio, droghiere e oste per offrire pane, lardo e buon vino ai passanti in suffragio delle anime dei defunti, come una volta. Oggi le cose sono cambiate ma, dopo le celebrazioni sacre, c’è Giovanna Pitanti pronta a rappresentare il rito, accogliendo le persone in casa per offrire una ricca colazione a base di tipicità locali. Insomma, lo spirito di solidarietà che spinse gli avi a celebrare il rito serpeggia ancora tra le antiche mura di Antona e le offerte raccolte saranno devolute alla mensa dei poveri.

Angela Maria Fruzzetti