Antona va in controtendenza. Ecco 50 nuovi nuclei familiari. Così il paese si è ripopolato

C’è chi ha comprato casa per viverci e chi per le vacanze. Presenti anche alcuni stranieri. Il museo ’Com’eravamo’ organizza per stasera una vera e propria festa dell’accoglienza.

Antona va in controtendenza. Ecco 50 nuovi nuclei familiari. Così il paese si è ripopolato

C’è chi ha comprato casa per viverci e chi per le vacanze. Presenti anche alcuni stranieri. Il museo ’Com’eravamo’ organizza per stasera una vera e propria festa dell’accoglienza.

Lo spopolamento e l’abbandono accomuna tutti i paesi montani e Antona, uno dei più antichi borghi delle Apuane, che è stato un Comune autonomo nel Medioevo, non è sfuggito a questo destino. Gli antonesi, fin dal secondo dopoguerra hanno dovuto abbandonare il loro paese, per sfuggire alla disoccupazione e al duro lavoro nelle cave, hanno conosciuto sia l’emigrazione all’estero che l’emigrazione interna, dal paese alla città, attratti da un lavoro più sicuro nella zona industriale in grande espansione. Ma ad Antona da alcuni anni si assiste a un fenomeno quasi controcorrente: un lento ma costante ripopolamento da parte di nuovi residenti. Si contano circa 50 nuovi nuclei familiari. C’è chi ha acquistato una casa per viverci e chi per trascorrerci le proprie vacanze. Alcuni provengono da città italiane, Firenze, Milano, Piacenza, ma numerosi sono quelli provenienti dal Belgio, Francia, Romania, Albania e Russia. L’ultima coppia è arrivata in paese dalla lontana Pennsylvania. Tutti si sono innamorati di questo antico borgo per la sua felice esposizione. Antona è infatti immersa nel verde dei castagneti, baciata dal sole, incastonato nell’incanto di un Apuano anfiteatro da dove si può ammirare in lontanaza la città e il mare. Qui anche i Malaspina un tempo soggiornarono per trovare refrigerio nella calda stagione estiva.

E in tempi di emigrazioni, di guerre e di esclusioni, in questo borgo ogni anno il museo ’Antona Com’eravamo’, diretto da Nedda Mariotti Giromella, organizza una vera e propria festa dell’accoglienza, dell’inclusione, dell’integrazione e che per questo è denominata ’Il piacere d’incontrarci’. Sarà un momento d’ incontro, di scambio tra i vecchi e i nuovi residenti con racconti, curiosità storiche, musiche, canti, ’Maggi’, serenate e stornelli sia dell’antica tradizione antonese che di quella della terra di origine dei nuovi residenti, in un clima di amicizia e di reciproco arricchimento. La festa si concluderà con la degustazione dei prodotti della tradizione gastronomica locale, offerti dagli antonesi ai nuovi residenti. Presenterà l’evento Simonetta Cortesini con l’introduzione di Claudio Fazzi. L’appuntamento è per stasera, alle 21, nel giardino dell’ex scuola del paese, davanti al museo, ideatore di questa iniziativa che si avvale sia del patrocinio del Comune e dell’Evam.