Apuane e musica. Il festival arriva in centro città

Il festival Musica sulle Apuane a Massa presenta lo spettacolo 'Non sopporto le cose storte' al Parco del Monte di Pasta, con reading concert sulle "Navi a Perdere". Un evento che unisce musica, teatro e impegno ambientale, organizzato dall'associazione "Alberto Benetti" e il Cai di Massa.

Apuane e musica. Il festival arriva in centro città

Apuane e musica. Il festival arriva in centro città

Il festival Musica sulle Apuane per un giorno ‘scende’ dalle vette più alte per arrivare nel cuore del centro urbano e mettere ancora una volta l’ambiente al centro del confronto con il pubblico. Appuntamento sabato alle 21.30, con ingresso libero, al Parco del Monte di Pasta a Massa dove il festival e l’associazione “Alberto Benetti” invitano allo spettacolo ‘Non sopporto le cose storte’, reading concert sulle "Navi a Perdere" e attorno alla morte del capitano Natale De Grazia ideato e messo in scena da Andrea Carnì, ricercatore e docente di Criminalità organizzata e metodologia della ricerca all’Università degli Studi di Milano, e Fabio Macagnino, musicista e cantautore calabrese. Dalle 19 è possibile consumare un’apericena al ‘Bar 21’ prenotando entro domani (3476614860 whatsapp).

L’evento rientra nei 13 appuntamenti di musica e teatro in programma fino al 15 settembre per la XII Edizione del Festival di Musica sulle Apuane, realizzato dal Cai di Massa con il sostegno del Parco Apuane, del Club Alpino Italiano e del Cai Regionale. L’associazione ‘Alberto Benetti Aps’ di Massa, da anni impegnata sui temi della legalità, dei diritti e dell’ambiente, ha realizzato diverse iniziative che hanno visto coinvolto Andrea Carnì. Autore di varie ricerche e pubblicazioni sulla criminalità organizzata, tra cui il libro “Cose storte. Documenti, fatti e memorie attorno alle navi a perdere”, Carnì, con la collaborazione del musicista calabrese Macagnino, ha voluto allestire lo scorso anno una rappresentazione teatrale che fosse in grado di restituire emozioni e fatti di quelle "cose storte" che collegano l’oscura e prematura scomparsa del comandante De Grazia con le indagini che egli stava conducendo sulle "navi a perdere", ovvero quelle decine e decine di navi salpate sembrerebbe anche dal porto di Marina di Carrara e affondate nel Mediterraneo.