NATALINO BENACCI
Cronaca

Archivio, stop ai lavori. Tutto fermo all’ex convento per i documenti del Tribunale

Quei faldoni non possono essere ’mischiati’ con gli altri destinati provvisoriamente a Parma. E il cantiere alla Santissima Annunziata non può partire se non si trova una collocazione.

Don Lorenzo Piagneri, parroco dell’Annunziata, osserva le macerie dell’ex convento

Don Lorenzo Piagneri, parroco dell’Annunziata, osserva le macerie dell’ex convento

Per il via ai lavori nell’ex convento della Santissima Annunziata, che ospita la sottosezione dell’Archivio di Stato, attualmente chiusa, il Comune deve spostare 450 metri lineari di scaffalature, trasferite provvisoriamente a Parma da Italarchivi, una ditta specializzata e convenzionata col Ministero che, al termine dei lavori, le riporterà nella sede originaria. Nel frattempo però il servizio consentirebbe anche la riapertura alla consultazione di tutti i faldoni per il periodo della dislocazione. L’ente spenderà 25mila euro, ma su questo trasloco pende l’interrogativo legato all’incerta destinazione di un archivio di documenti del Tribunale di Massa giacenti nell’ex convento in attesa di futuro recapito, che non possono essere ’mescolati’ con le altre fonti. Il Tribunale attualmente è impegnato nella ricerca di locali utili a contenere il materiale. Ma si tratta di un’indagine fino ad oggi risultata infruttuosa e l’intoppo impedisce l’insediamento del cantiere con l’avvio delle opere di rifacimento della copertura e per il rilascio del certificato di prevenzione incendi.

Si tratta di due interventi complessi che riguardano il rifacimento del tetto dei locali del primo piano che si affaccia sul chiostro settentrionale (453mila euro) e l’adeguamento della messa norma secondo le prescrizioni dei Vigili del fuoco (603mila euro). Il ministero della Cultura, per l’Archivio della Santissima Annunziata, ha stanziato oltre un milione di euro, finanziamenti che permetteranno di risolvere le attuali criticità consentendo la riapertura della sottosezione dell’Archivio di Stato e permettendo agli studiosi di accedere alla documentazione conservata: 13.500 unità archivistiche, 369 pergamene e 1.470 mappe assieme a fondi del periodo napoleonico, della Restaurazione e dello Stato unitario. L’Archivio offriva inoltre la possibilità di consultare l’archivio notarile di Aulla salvato dai danni causati dalla alluvione del 2011 e per il quale sono stati spesi 250mila euro per il restauro e il recupero. I lavori dovrebbero durare un anno e quindi, dal 2026, salvo intralci, dovremmo avere nuovamente l’Archivio a disposizione con un organico aumentato.

Intanto l’Agenzia del Demanio ha garantito la copertura finanziaria delle somme necessarie per il progetto dell’intervento di ripristino di una parte dell’edificio nella zona sud lontana dalla sede dell’Archivio di Stato, crollata l’anno scorso a causa delle abbondanti infiltrazioni di acqua dal tetto, anche questo da rinnovare. L’intera volta che sorreggeva una grande sala al primo piano del convento è sprofondata e le macerie sono precipitate nella stanza del camino che un tempo era la cucina dei frati agostiniani. Per fortuna quel settore dell’edificio non era più usato da anni. L’Agenzia ha stanziato a questo scopo 240mila euro come azione iniziale per una futura più vasta attività di restauro. Nello stesso tempo ha invitato il Tribunale di Massa a liberare i locali demaniali dalla documentazione cartacea depositata.

Natalino Benacci