Arenile, bordate dal Polo: "Attacco alla democrazia"

"Un Piano fondamentale deciso in tempi ristretti aggirando i portatori d’interesse"

Arenile, bordate dal Polo: "Attacco alla democrazia"

La consigliera del Polo Progressista e di Sinistra Daniela Bennati attacca la giunta. sulla questione del Piano attuativo degli arenili e dei viali a mare

Arrivano in Consiglio comunale due temi ’caldi’ e divisivi: il Paav (Piano attuativo degli arenili e dei viali a mare) e la cosiddetta ’variante Sogegross’. Ed è subito polemica. Il Polo Progressista e di Sinistra parla di "attacco alla democrazia e alla sovranità economica del territorio". "Dobbiamo constatare ancora una volta – sottolinea la consigliera Daniela Bennati a nome di tutto il Polo (Movimento 5 Stelle e Unione Popolare) – come il sindaco Persiani costringa il Consiglio comunale a prendere decisioni che incidono sul futuro del territorio e della sua economia in tempi ristrettissimi. E’ inaccettabile pensare di adottare un atto fondamentale quale il Paav a ridosso della variante Sogegross, senza fornire tempi adeguati allo studio di una mole di documenti composta da settanta allegati. La pianificazione delle spiagge e del nostro litorale, che ha subito uno stop politico nella precedente consiliatura, rappresenta un tassello essenziale per il territorio dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Siamo di fronte all’ennesima perdita di sovranità economica e politica imposta dal sindaco alla sua maggioranza, all’intero Consiglio e alla città".

"Dovrebbero essere disegnati – afferma Bennati – i servizi di offerta turistica, dovrebbero essere chiarite le questioni delle concessioni e gli spazi di spiaggia libera oggi ridotti ai minimi termini, dovrebbero essere chiarite le strategie urbanistiche per migliorare l’erosione della costa e per migliorare i presidi di contrasto ai cambiamenti climatici. Invece la strategia del sindaco è sempre la stessa: arrivare all’ultimo secondo utile pensando di poter aggirare i vari portatori di interessi legittimi, sostenendo la tesi che tanto si adotta il piano e poi dopo lo si cambia in approvazione. Ancora una volta il Consiglio comunale è chiamato a ratificare a scatola chiusa le decisioni del sindaco. E’ un modello di democrazia autoritaria che non porta benessere e sviluppo ma solo distruzione del tessuto economico, sociale e ambientale esistente".