‘Armadio solidale’ firmato Caritas. Tendere una mano ai poveri dando una seconda vita agli abiti

Aperto un nuovo centro dove indumenti, scarpe e accessori donati, diventano occasione per aiutare gli altri. Tanti i capi, nuovi e usati, messi a disposizione a offerta libera: il ricavato servirà per sostenere altri progetti.

‘Armadio solidale’ firmato Caritas. Tendere una mano ai poveri dando una seconda vita agli abiti

‘Armadio solidale’ firmato Caritas. Tendere una mano ai poveri dando una seconda vita agli abiti

Una nuova educazione alla scelta dello stile di vita esce dall’"Armadio solidale", che la Caritas diocesana spalanca al numero 53 di via Cavour nel centro storico della città. Un progetto realizzato dalla Caritas Massa Carrara-Pontremoli e finanziata con i fondi dell’8xmille. Il “vintage” è diventato solidale nel nuovo centro di Massa inaugurato con la benedizione del vescovo Mario Vaccari, alla presenza del professor Almo Puntoni, direttore della Caritas diocesana e di un nutrito gruppo di volontari. Abiti, scarpe e accessori donati alla Caritas che diventano occasione per aiutare gli altri. "La rivisitazione dei vestiti di seconda mano è considerata ‘un nuovo stile di vita’" ha sottolineato il direttore Puntoni, che ha ricordato il concetto sostenuto da Papa Francesco che invita ad adottare stili di vita sostenibili in armonia con la “terra”.

"Troppo spreco – ha aggiunto Almo Puntoni –. Vogliamo lanciare un segnale, un modo per proporre al territorio una riflessione. Spesso viviamo al di sopra delle nostre possibilità e consumiamo molto di quello che è la nostra terra, prendendo materiale indirettamente ad altri. L’attenzione la mettiamo su abiti, scarpe e borse. Diciamolo: il mondo occidentale è opulento e consumistico, crea dislivelli tra le popolazioni inquinando l’ambiente. Conosciamo tutti i motivi dell’inquinamento, che vede al primo posto gli idrocarburi. In pochi sanno che dopo gli idrocarburi sono gli abiti che inquinano il mondo. La moda veloce produce sempre più abiti a minor costo ma che sono realizzati con materiale sintetico, non più riciclabile. Per smaltirli, devono essere inceneriti, oppure imballati e portati in Africa dove ci sono popolazioni povere che usano quello che per noi è uno scarto. Gran parte di vestiario viene abbandonato per poi ritrovarcelo nei fiumi e nei mari". Insomma, prima di acquistare un abito, o un oggetto, sarebbe bene riflettere: mi serve? Posso farne a meno?

Sono numerosi gli “armadi solidali” destinati alle persone e alle famiglie in difficoltà che la Caritas Diocesana ha aperto sul territorio provinciale. "Nella nostra diocesi le famiglie che ricevono aiuto anche attraverso tramite gli ‘armadi’ sono circa 1.500, di cui 950 a Massa – sottolinea Puntoni – . E moltissimo è il materiale che ci arriva: il problema è che la stragrande maggioranza avanza e deve poi essere smaltito. Diventa uno spreco". Cosi il vestiario che avanza dagli ‘armadi solidari’ torna nel circuito: a disposizione di tutti perchè possa avere una seconda vita e sostenere le vite di altri.

Nasce da quest’idea il nuovo armadio solidale. un centro accogliente come un negozio ma nel quale il prezzo della merce non c’è: il valore di ogni oggetto è valutato da chi lo prende, misurando la sua voglia di averlo e quella di aiutare. Beni a offerta libera. "E con le offerte – spiega Puntoni – porteremo avanti altre attività. L’attività è gestita dal volontariato e questa filiera conclude il percorso degli abiti nella logica di dire non buttiamo via, non sprechiamo". Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, "si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni" le parole di Papa Francesco ricordate dal vescovo Vaccari. E l’"Armadio solidale" è aperto anche a chi può offrire il suo tempo per tenerlo attivo il più possibile.

Angela Marina Fruzzetti