Rilasciava certificati antincendio in cambio di favori, arrestato vigile del fuoco

Il funzionario dei vigili del fuoco avrebbe rilasciato certificati antincendio anche in cambio dell'assunzione di un familiare. Indagati 5 imprenditori

Carabinieri (Foto di repertorio)

Carabinieri (Foto di repertorio)

Massa Carrara, 28 novembre 2018 - Avrebbe rilasciato certificati antincendio in cambio di favori e in un caso anche dell'assunzione di un familiare nella ditta ispezionata. Queste le accuse che hanno portato agli arresti domiciliari un funzionario dei vigili del fuoco, già in servizio al comando provinciale di Massa Carrara: ad eseguire la misura di custodia cautelare i carabinieri di Massa che hanno condotto l'indagine, denominata 'Fire', coordinata dalla procura della città toscana che ha indagato anche 5 imprenditori accusati di aver corrotto il funzionario.

Concussione, corruzione, falsità materiale, falsità ideologica, abuso d'ufficio, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro i reati per i quali sta indagando la magistratura. Tutto sarebbe avvenuto tra marzo 2013 e marzo 2017. In base a quanto spiegato dagli investigatori il vigile del fuoco, nella sua qualità di funzionario istruttore incaricato del rilascio del Certificato prevenzione incendi avrebbe talvolta rilasciato Cpi in assenza dei requisiti necessari a favore di «importanti attività industriali», alcune anche considerate ad 'alto rischio', ed enti pubblici territoriali della provincia, in cambio di indebite utilità personali.

Inoltre avrebbe concordato con gli imprenditori o loro tecnici procedure elusive delle norme in materia di sicurezza e ispezioni. In alcune delle aziende durante l'inchiesta, si spiega dall'Arma, si sarebbero verificati anche «gravi episodi con un concreto pericolo, sia per la sicurezza e salute degli operai, sia per quella dei cittadini che vi abitano vicino, sia per l'utenza in generale, così come avvenuto il 31 luglio 2016 con l'incendio del deposito per il trattamento dei rifiuti in una azienda di Aulla» o «importanti inadempienze, anche strutturali, che hanno palesato un concreto rischio per la sicurezza pubblica tanto da imporre ad esempio il sequestro delle stesse attività al fine di garantire l'incolumità degli utenti, come avvenuto il 27 novembre 2017 per il Teatro Guglielmi di Massa».