Montignoso (Massa Carrara), 13 gennaio 2025 – L’arresto è scattato questa mattina all’alba: in carcere è finito un medico, su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla guardia di finanza di Massa Carrara con i militari della sezione navale di Marina di Carrara. Sequestrato anche un ambulatorio abusivo a Montignoso: vi aveva allestito una vera e propria sala operatoria in pessime condizioni igienico-sanitarie, dove con l’assistenza della propria compagna eseguiva prestazioni “basiche” di medicina estetica, ma anche più specifici e invasivi trattamenti di chirurgia plastica, preceduti dalla somministrazione di anestetici per via endovenosa. Quest’ultima attività avveniva in assenza della necessaria abilitazione e in un luogo privo dei presidi sanitari idonei a poter affrontare eventuali complicazioni che sarebbero potute insorgere: in particolare, il medico, secondo le accuse, in assenza di ogni abilitazione, sottoponeva i pazienti ad anestesia totale, con sedazione profonda, anche per eseguire banali interventi, ad esempio iniezioni di botulino, mettendo a repentaglio l’incolumità del paziente.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce due episodi particolarmente gravi in cui, a seguito di complicanze, una paziente è stata intubata e l’altra ha riportato una gravissima infezione dopo una liposuzione. Per gli interventi eseguiti dal medico con anestesia totale in assenza di ogni abilitazione gli è stato contestato l’esercizio abusivo della professione, aggravato in quanto si sarebbe avvalso della collaborazione della propria compagna, anch’ella non abilitata a svolgere attività medico-sanitarie, alla quale è stato contestato il delitto di concorso in esercizio abusivo di professione.
A carico del professionista, inoltre, sono stati documentati diversi episodi di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato, perché si sarebbe appropriato di circa 200 confezioni di farmaci ospedalieri (la fustella ne avrebbe comprovato la provenienza).
E ancora: il medico in più occasioni si sarebbe assentato ingiustificatamente, durante il servizio prestato per conto dell’Asl Toscana, utilizzando anche l’automedica. Il medico era solito incenerire, nel proprio giardino di casa, i rifiuti derivanti dall’attività sanitaria nell’ambulatorio abusivo (confezioni di medicinali, flaconi, siringhe, garze, aghi), classificabili come rifiuti speciali pericolosi. Per questo – dopo i rilievi dell’Arpat – è stato anche denunciato per il reato previsto dal Codice dell’Ambiente.