
Garibaldi
Carrara, 13 gennaio 2019 - Recuperare la nostra memoria e fissare un posto nella storia a cinque ragazze toscane che nel 1968 atterrarono a Saigon in piena guerra del Vietnam per tenere un concerto. E’ in programma oggi alle 18 alla sala Garibaldi il film «Arrivederci Saigon», della regista Wilma Labate. Voluta dal Comune su proposta di Milene Mucci, la proiezione sarà seguita dall’incontro con la regista, lo sceneggiatore Giampaolo Simi e due delle protagoniste di questa incredibile vicenda: la cantante Rossella Canaccini e la chitarrista Viviana Tacchella che con Daniela Santerini, Franca Deni e Manuela Bernardeschi, tutte di Piombino, finirono in tournée in Vietman.
Il docu-film, presentato a Venezia e candidato al David di Donatello, racconta l’incredibile storia de ‘Le Stars’, una giovane band italiana tutta al femminile che suonò in Vietnam per le basi militari americane. Un modo diverso per raccontare il ’68 con una vicenda inedita che per prima ha affascinato la regista Labate dopo che lo stesso Simi ha scovato la storia a Livorno: «Penso che sia necessario – spiega la regista Labate – ora più che mai ricordare il nostro passato. Soprattutto il ’68 con una storia finora sconosciuta, ma incredibile che ci dà modo di riportare documenti sconosciuti e testimonianze di tanti intellettuali dell’epoca. Una storia di donne che, tornate a Livorno non furono perdonate dal Pci e dalla cultura del tempo per aver cantato per gli imperialisti. All’epoca era molto viva l’opposizione agli Usa per cui le protagoniste del film per 50 anni tennero in silenzio l’episodio, come una sorta di punizione e di senso di colpa. E’ un modo per raccontare anche una guerra, la più importante del secolo dopo la seconda guerra mondiale, che ha spaccato le coscienze e scatenato una reazione violenta negli animi degli intellettuali, dei giovani, in tutti gli strati sociali. Adesso è il momento di recuperare quella memoria, il film racconta cosa erano quegli anni e cos’era quella guerra. Si racconta un fermento mondiale attraverso la storia di cinque ragazzine di provincia finite a loro insaputa in mezzo alla guerra dall’altra parte del mondo».
Un racconto che si dipana con la fotografia di Daniele Ciprì, la viva voce delle protagoniste, con interventi di attori e intellettuali del momento e materiale inedito attinto dagli archivi Aamod, Istituto Luce Cinecittà e Rai Teche