Le ’visioni eccentriche’ dei pazienti dell’ex manicomio San Salvi a Firenze si mostrano al pubblico in una mostra al Mug2 a Massa. Domani alle 16.30 taglio del nastro di ’Per vie celate: visioni eccentriche’ a cura di Antonio Natali, già direttore degli Uffizi di Firenze, e dalla direttrice del Mug2, Clara Mallegni. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino all’8 gennaio dal venerdì alla domenica con orario 16-18.
Saranno esposti una serie di lavori, pittura ma anche manufatti, eseguiti dagli ospiti di quello che era l’ex manicomio di San Salvi. L’associazione ‘La Nuova Tinaia’ conserva una ricchissima raccolta d’opere di mano di persone che nelle stanze di San Salvi hanno esercitato i loro aneliti espressivi e comunicativi. La panoramica che la collezione della ‘Tinaia’ offre (composta com’è da decine di migliaia di opere) è assai variegata negli esiti; e innumerevoli sono quelle connotate dall’ingenuità e dall’impulsività cui ci siamo ora riferiti: ognuna segnata da uno stigma personale, ch’è quasi il compendio fedele di un’anamnesi psicanalitica. Ma tante sono anche le opere diversamente improntate che hanno il passo e il piglio per essere saggiate nella loro qualità estetica e formale.
"Quando si propongono all’attenzione del pubblico creazioni grafiche, plastiche o pittoriche di persone con disagi psicologici o intellettividi solito le scelte cadono su manufatti in cui prevalgono l’ingenuità, la spontaneità, l’impulso, che sono però doti peculiari anche dell’età infantile, i cui esiti creativi non a caso sono equiparabili e anzi sovente affini alle invenzioni degli adulti con quei disagi, giacché entrambe le condizioni sono libere – ancorché per ragioni differenti – da filtri e convenzioni", spiegano i curatori.
"La scelta che riguarda i lavori degli adulti – talora comunque davvero poeticamente vibranti – appare dettata di sovente più da un’aspirazione di conoscenza psicanalitica che da una tensione critica connessa all’esperienze dell’arte. Le creazioni degli adulti con problematiche psichiatriche, sono per lo più assunte come veridici strumenti di studio da chi indaghi la mente e l’animo umano, ma è raro che quelle medesime creazioni si prestino anche a un’esegesi storico-critica che sia volta a rilevare l’esistenza di vene poetiche originali".
"Io ragionerei più in senso artistico che non psichico – aggiunge il curatore Natali – Il disagio psicologico, nervoso e anche intellettivo se curato bene può evolvere positivamente, certo nella storia dell’arte ci sono begli esempi di artisti considerati ‘diversi’ eppure con un dominio della tela straordinario, come Piero di Cosimo o Van Gogh o Ligabue. Intanto che ho cercato di guardare queste opere, scelte fra le migliaia conservate dalla Tinaia, da storico e critico d’arte cercando di capirne l’intensità poetica ed espressiva, che poi è quello che mi interessa e che deve essere posto in primo piano, non se l’autore è considerato matto o no. Importante possa chiamarsi artista".