
Arte e scienza, l’incontro Le reazioni del cervello
Domani alle 11 l’aula magna dell’Accademia di belle arti ospita la conferenza di Marco Ruini, medico chirurgo specialista di neurochirurgia e neurologia, che parlerà delle differenze tra il cervello dell’artista e quello dell’osservatore. L’iniziativa è curata dalla professoressa Monica Michelotti, docente di anatomia artistica, e il tema sarà sviluppato con il supporto di Elisa Pellacani. Marco Ruini e anche direttore sanitario di ‘Anemos: rivista di neuroscienze’. Marco Ruini parlerà dei processi mentali come la capacità decisionale, l’amore, la bellezza, la percezione dell’arte e il senso artistico. Secondo lui la percezione di un’opera d’arte è diversa in ognuno di noi: il cervello è plastico e nell’interpretare ciò che vede è influenzato dall’ambiente, dalla cultura, dalla pratica. Difficile quindi trovare valori universali. Le stesse strategie utilizzate dal cervello per la formazione di concetti, come l’astrazione, portano a risultati estremamente diversi nelle varie culture. Non si può inoltre capire il senso originario di un’opera senza la conoscenza del periodo storico e dell’artista. Ciò non toglie che l’arte, nonostante i condizionamenti culturali, abbia la capacità di mostrarci le cose da altri punti di vista, attraverso metafore, guidati dalla meraviglia con processi gratificanti per il nostro cervello che coinvolgono la stimolazione dei centri del piacere diencefalici.
"Alla base di ogni risultato scientifico o artistico che sia – scrive Ruini – ci stanno comunque l’impegno, lo studio, la dedizione e qui abbiamo il primo contrasto con il nuovo mondo digitale, la realtà virtuale, o aumentata, che tendono a semplificare la complessità della vita rendendo inutili la fatica dell’impegno e i mediatori culturali. Saranno ancora importanti le competenze tecniche manuali nel futuro degli artisti?".