di Cristina Lorenzi
La commissione comunale si è insediata ieri mattina ed è già al lavoro per esaminare i progetti degli industriali del marmo che, secondo l’articolo 21 del regolamento degli agri marmiferi dovranno rivoluzionare la città. Ieri il primo incontro del gruppo di lavoro costituito dai dirigenti del Comune che dovrà fissare criteri e e punteggi per legare a ogni iniziativa sulla città una premialità in durata della concessione. Così sul tavolo del gruppo di lavoro grandi disegni che dovranno di fatto cambiare il volto della città: una dozzina di di preliminari per un investimento totale di 26 milioni che vanno dalle piste ciclabili da San Martino a tutte le frazioni a monte al recupero di piazza Farini, alla restituzione di un nuovo e più funzionale camposcuola, alla ristrutturazione del mercato coperto di Avenza. Fra le opere di interesse pubblico che gli industriali del marmo intendono attuare per poter scavare più a lungo c’è anche un invaso a Colonnata che riprende il masterplan della Regione sul rischio idrogeologico e prevede la realizzazione del famoso invaso al monte che dovrà convogliare tutte le acque montane e rilasciarle in tempi stabiliti. Una sorta di diga che secondo il masterplan della Regione redatto dall’università di Genova, dal professor Giovanni Seminara, sarebbe stato deputato a eliminare il rischio idrogeologico della nostra zona. Così un pool di aziende che gravitano nei bacini di Colonnata ha pensato di dare un assist alla Regione completando il progetto. Tutti questi disegni sono così allo studio della commissione comunale presieduta dal dirigente del settore Marmo Giuseppe Bruschi che potrà poi avvalersi della collaborazione dei colleghi dei Servizi finanziari Massimiliano Germinasi, delle Opere pubbliche Massimo Giorgi, delle Attività produttive Guirardo Vitale, dell’Urbanistica Luca Amadei della funzionaria dei Servizi ambientali Alessandra Pacciani. Inoltre Bruschi potrà decidere di nominare un massimo di altri due membri esperti in caso di necessità.
Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini il quale vede in questo intervento "una sorta di Pnrr locale. Si tratta di un’occasione unica per la città che potrà essere davvero rilanciata con progetti e iniziative che dovranno avere il coordinamento del Comune. Una volta esaminati i progetti, sarà l’amministrazione a prevedere ritocchi e correttivi prima della fase definitiva in modo che le opere siano davvero in linea con i desiderata della città".
Per quanto riguarda le concessioni il 31 ottobre del 2023 scadranno i sette anni di transizione. Da lì i permessi potranno essere allungati fino a 25 anni a seconda delle ricadute sulla città, il cui punteggio sarà stabilito dalla commissione. Inoltre le quote estensive dovranno tenere conto della filiera corta e di altri importanti parametri previsti dall’articolo 31 del regolamento degli agri marmiferi, come l’occupazione, gli investimenti nella sicurezza e sull’ambiente.