Le difficoltà della Regione nel reggere i costi della sanità si riflettono anche sui bilanci delle Usl locali compresa la nord ovest di cui fa parte la nostra provincia. Non sono ancora state definite le risorse che arriveranno effettivamente sui conti delle aziende sanitarie, quindi bisogna procedere ‘a vista’, basandosi su quanto speso e utilizzato nell’anno precedente, avanti di mese in mese fino all’approvazione del bilancio di previsione 2024 che ancora non c’è. E’ quanto firmato dalla direttrice generale Usl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, mentre a Firenze andava al voto l’aumento dell’addizionale Irpef in consiglio regionale. Il punto è chiaro: a oggi "non sono disponibili gli atti di assegnazione alle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale del Fondo sanitario regionale indistinto, nonché le conseguenti linee guida per la redazione dei bilanci preventivi, linee guida che consentono l’iscrizione di ulteriori risorse e danno indicazioni sul trattamento di alcuni fattori produttivi e della mobilità da iscrivere nei bilanci stessi". Ma da gennaio bisogna dare agli uffici la possibilità di spendere, altrimenti si ferma tutta la sanità pubblica: "Il procrastinarsi dell’adozione del bilancio di previsione 2024 – sottolinea Casani – non deve pregiudicare l’ordinario andamento aziendale, le cui dinamiche strutturali e gestionali, complesse e non arrestabili, devono potersi muovere in un contesto programmatorio prefigurato". Che fare? Andare avanti usando in qualche maniera le previsioni di spesa del 2023 e sfruttando le somme di bilancio iscritte nel triennale 2023-2025, approvato dalla giunta regionale e quindi valido.
Le disposizioni sono nero su bianco: utilizzare una temporanea disponibilità per gli ordini di importo pari alla metà della disponibilità attualmente prevista per l’esercizio 2023, così da permettere la normale continuazione dell’attività aziendale senza creare criticità applicando poi un’altra misura di cautela e prudenza nella effettiva gestione dei budget trasversali provvisori per conto economico. La direttrice fissa la temporanea disponibilità per gli ordini di beni e servizi pari alla metà di quella attualmente prevista per l’esercizio 2023 detratto un ulteriore 10% (45% degli ultimi budget di acquisto trasversali 2023). Per ora si va avanti in ‘acconto’, sperando che prima possibile arrivino da Firenze e dalla Regione le somme e le disposizioni per stilare il bilancio preventivo 2024.