Sul caso di una casa popolare dove vivrebbe una residente all’estero è botta e risposta tra la vicesindaca Roberta Crudeli e il consigliere del gruppo civico Massimiliano Bernardi. "Come suo solito il consigliere Massimiliano Bernardi pur di attaccare l’amministrazione e cercare un po’ di visibilità non si fa scrupolo alcuno di gettare fango sul lavoro e la correttezza degli uffici – scrive Crudeli –. Tutte le assegnazioni delle case popolari seguono regole chiare e trasparenti. Questo vale anche per il caso citato dal consigliere. Si tratta di un’assegnazione dalla graduatoria ordinaria a una persona che aveva tutti i requisiti previsti quando ha presentato domanda e che continua ad averli anche oggi, residenza compresa. Contrariamente a quanto ammette il consigliere Bernardi la nostra amministrazione e gli uffici comunali non vanno dietro a ‘voci’ e ‘sentiti dire’, ma lavorano ogni giorno con trasparenza e serietà".
Parla invece di malafede il consigliere che spiega che "L’assegnataria della casa di Bedizzano nonostante fosse all’estero ha mantenuto la residenza nella casa popolare intestata alla madre, che quindi risulta essere una residenza falsa. Viene definita residenza fittizia quella fissata in una casa disponibile al cittadino, ma nella quale non risiede abitualmente. Pertanto dichiarare una falsa residenza costituisce un reato di falsità ideologica, e si può anche ipotizzare che la signora assegnataria della casa popolare di Bedizzano fosse incorsa nel reato di falso in atto pubblico, se fosse accertato che era effettivamente all’estero e avesse reso la falsa residenza in autocertificazione".