"Lo schianto della nave Guang Rong contro il pontile di Marina di Massa porta solo a una riflessione: ci vuole rispetto. Rispetto per le vite umane, per i cittadini, che vedono violato un loro punto identitario qual è un pontile, rispetto per tutta l’economia turistica. E rispetto soprattutto per il mare e i cambiamenti climatici. Rispetto che non c’è e non c’è stato". Sono parole durissime quelle che Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi invia all’indirzzo del porto di Carrara dopo il disastro provocato dalla nave mercantile. "Al di là del danno economico, per cui bisognerà ricostruire il pontile, ancora non si è parlato del danno di immagine per una costa già abbondantemente martoriata dai danni erosivi prodotti dal porto – continua Colacicco –. Una costa che vive in gran parte di turismo. Spesso ci si dimentica di questo particolare. Persone che conoscono i Paladini e frequentano le nostre spiagge ci hanno chiamato da tutto il mondo e tutti dicono la stessa cosa: se non sono capaci di governare una nave ’piccola’ di 100 metri figuriamoci con le navi da crociera da 320 metri con a bordo 4500 persone. Quando noi Paladini, sia per il nuovo Piano regolatore portuale che per il possibile prolungamento della banchina Taliercio, diciamo che ci vuole attenzione abbiamo senz’altro ragione. Bisogna rifare tutte le simulazioni e le prove perchè tutto è cambiato rispetto a quanto progettato dall’Autorità portuale. Leggiamo che le onde erano alte 6 metri, ma non è una novità, non è un fatto eccezionale. Bisogna avere il coraggio di cambiare strategia, pur pensando a uno sviluppo economico per il porto e per Carrara. A nostro avviso la soluzione viene dalla conversione del porto da commerciale (con una piccola parte per il turistico), com’è ora, a porto turistico con uno spazio per il commerciale, che renderebbe un porto piccolo per il commerciale come l’attuale in una grande marina come quelle che ci sono in Francia". In sostanza, va ridotto, e reso più funzionale per la nautica e il diporto, e non ampliato.
"Da 25 anni – aggiunge la presidente dei Paladini – si parla dell’ampliamento del porto di Carrara e dei benefici che porterà, senza pensare a quanti disastri ha causato, causa e può ancora causare. Ora si parla di possibile bomba ecologica, perché nella pancia della nave ci sono 109 tonnellate di carburante. Speriamo bene, ma il danno ambientale già c’è, la nave si è inclinata e i detriti sono caduti in mare e non siamo sicuri che siano puliti. Infine un’osservazione: il sindaco Persiani ha fatto avvisare tutti, anche noi, nel caso potessimo dare una mano: e noi la daremo, stiamo già pensando a organizzare un’azione. Abbiamo notato però che le autorità rappresentative di Carrara non si sono fatte vive".
Luca Cecconi