
Faccia a faccia tra il Comitato di Cava Fornace, l’assessore regionale Monia Monni e il sindaco Lorenzetti
"Il Paur attuale deve essere respinto, e nessun nuovo progetto che preveda ulteriori conferimenti sarà mai accettato, né in alcun modo avallato". Lo ha ribadito il Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace all’assessore regionale all’ambiente Monia Monni e al sindaco Gianni Lorenzetti nell’incontro dei giorni scorsi reso possibile, sottolinea, dl contributo del segretario Pd Nicolini. "L’unico progetto su cui noi possiamo ragionare e sederci ad un tavolo è quello di chiusura con la messa in sicurezza dell’impianto, per procedere alla completa bonifica di Cava Fornace, che per le caratteristiche geologiche, morfologiche e ambientali mai avrebbe dovuto essere autorizzato a discarica" hanno sottolineato i cittadini che sono riusciti nell’occasione ad avere aggiornamenti sulla situazione dopo oltre 10 mesi dal crollo del 6 maggio scorso. Sono stati informati dall’assessora Monni del recente incontro avuto con Alia, la multiutility di Firenze, Prato e Pistoia, in rappresentanza del gestore Programma Ambiente Apuane, che avrebbe registrato toni molto aspri. La Regione sembra decisa a prorogare il Paur, sospeso dopo lo sversamento, che avrebbe dovuto scadere a fine aprile. Una proroga che dovrebbe consentire al gestore di presentare un nuovo progetto ridimensionato nei conferimenti e finalizzato alla chiusura con messa in sicurezza della discarica e gestione del post mortem. "Abbiamo apprezzato che da parte delle istituzioni sia venuta meno la fiducia nel gestore e abbiamo chiarito all’assessora e ai presenti la nostra posizione" spiega il Comitato.
"Il costo della bonifica, che spaventa le amministrazioni e la regione non deve essere un ostacolo: la politica ha sbagliato e la politica deve trovare le risorse per rimediare – sostiene –. Anche chiedendo in modo formale al gestore (sottoposto al rischio d’impresa, dunque alla responsabilità diretta di investimenti sbagliati), di pagare tutto il possibile. Sul percolato a tutt’oggi convogliato nella pubblica fognatura, abbiamo ancora una volta espresso le nostre perplessità, visto che questa facilitazione avrebbe dovuto essere limitata alla fase emergenziale (evidentemente non terminata!)". Il Comitato ha poi evidenziato le carenze nella sicurezza dell’impianto e soprattutto nei controlli. Il sindaco Lorenzetti ha chiesto un percorso partecipativo, "da noi sempre auspicato, un percorso che per noi non significa pero’ atto di decisioni acquisite altrove, ma dare la parola ai cittadini che vivono qui, e permettere loro di decidere del proprio territorio" spiega il Comitato. Quindi, sottolineando quanto accaduto e i rischi, per i cittadini il percorso non può passare da ulteriori concessioni. "Ci attendiamo dalle amministrazioni atti formali concreti prima delle elezioni regionali, che mettano nero su bianco la chiusura della discarica e la sua messa in sicurezza. Solo così la fiducia nella politica sarà riconquistata" sottolinea il Comitato che si appella alla la comunità: "mantenga alta l’attenzione".