STEFANO GUIDONI
Cronaca

“Ad Aulla non ci andiamo”. Piscina, la rabbia delle società

“Con la chiusura il Comune ci ha prospettato questa soluzione ma è un’assurdita”. Sono oltre 200 gli atleti che alla ripresa del 1 febbraio resteranno... all’asciutto

Un’immagine della piscina comunale, al coperto, del viale Roma

Un’immagine della piscina comunale, al coperto, del viale Roma

Massa, 21 dicembre 2024 – Oltre duecento rimarranno... all’asciutto. Sono tutti coloro che fanno parte delle tre società sportive agonistiche di nuoto, oltre alla sezione locale della società nazionale di salvamento, che a partire dal primo febbraio non potranno più svolgere l’attività alla piscina comunale del viale Roma. A questi vanno aggiunti gli oltre trenta lavoratori, tra segreteria, manutentori, istruttori allenatori e assistenti bagnanti. Una chiusura, quella della vasca al coperto, comunicata dal Comune al gestore, la società sportiva dilettantistica Virtus Buonconvento, dovuta ai lavori per la costruzione del nuovo impianto finanziato dal Pnrr che, dopo la prima fase, quella in cui è stata demolita la vasca all’aperto, la ’piscina olimpionica’, la cui costruzione risale agli anni ’90 e i relativi spogliatoi, è giunta alla seconda fase, quella della costruzione del nuovo impianto.

“La scadenza della gestione che era fissata al 31 dicembre – ricordano i responsabili delle società sportive e della società di salvamento – è stata prima prorogata al 31 luglio 2025 e poi anticipata al 31 gennaio dal Comune, che ha facoltà di disdire il contratto con un mese di preavviso”. A parlare sono Michele Cecchi del Centro nuoto massese, Rudy Goldin della Rari Nantes Massa, Laura Carobbio del Nuoto club apuania e Paolo Greco della Società nazionale di salvamento. “I motivi addotti dal Comune sul perché l’impianto al coperto con vasca di 25 metri, risalente agli anni ’80, non può rimanere aperta durante la realizzazione del nuovo impianto coperto riguardano la sicurezza e in particolare i processi di demolizione”. Il Comune da parte sua ha proposto, come soluzione, di emigrare alla piscina comunale di Quercia ad Aulla. “Ma siamo a 40 km da Massa – fanno notare le società –. E’ un’assurdità pensare che i numerosi atleti agonisti, anche di livello nazionale, alla ripresa della stagione dopo la pausa natalizia vadano ad allenarsi in Lunigiana”. Questo perché altre opzioni più vicine, come Carrara chiusa da 4 anni, Viareggio da 10 e Marina di Carrara e Seravezza che hanno già la loro utenza, non sono percorribili.

Tanta l’amarezza e la delusione tra gestore, società, atleti, genitori e amatori del nuoto, anche per il fatto che “dalla riapertura della piscina dopo lo stop forzato per la pandemia – ricordano i portavoce – il Comune ha sempre fornito garanzie tanto al gestore che alle nostre società sportive sul fatto che durante le quattro le fasi della costruzione del nuovo impianto che ci erano state comunicate, l’attività non sarebbe stata sospesa”. La terza fase stando alle informazioni fornite allora al gestore e società sportive, sarebbe la demolizione dell’impianto esistente, quello in procinto di essere chiuso e l’ultima, la quarta, la costruzione delle vasche esterne e le varie sistemazioni.