di Francesco Scolaro
Un matrimonio d’interesse può pur essere un’unione ben solida, soprattutto se tutti possono trarne vantaggi. E quelle nozze tanto annunciate adesso sono realtà: l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale è entrata a far parte del Consorzio Zona Industriale Apuana. Un ingresso in punta di piedi: niente riflettori, ‘paparazzi’ e chiacchiere. Ma, quanto a peso economico e politico, la mossa è di grande impatto: l’Autorità portuale si ritrova già come socio rilevante nella compagine pubblica, con una percentuale di voto a due cifre e terzo soggetto davanti persino al Comune di Carrara. Come prevede lo statuto del nuovo Consorzio Zia voluto dalla Regione, è sempre quest’ultima a detenere una maggioranza del 51% che le permette in ogni caso di agire in autonomia, al momento inamovibile. Ma è previsto che altri entrino nell’assemblea dei soci, con i Comuni di Massa e Carrara, Provincia e Camera di Commercio che devono cedere parte del proprio ‘peso’. Così è stato.
L’Autorità portuale, guidata dal presidente Mauro Sommariva, entra da quest’anno nell’assemblea con il 14,39%, terza forza societaria. La Regione mantiene il 51%, tutte le altre cedono circa un terzo del relativo diritto societario per consentirne l’ingresso. Il Comune di Massa passa dal 21,35 al 15,08%, Carrara scivola sotto, dal 19,4 al 13,7%, la Provincia dal 2,9 al 2,05% e la Camera di Commercio apuana dal 5,35 al 3,78%. Un ingresso richiesto dall’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Orientale e approvato a fine dicembre all’unanimità dall’assemblea dei soci, presenti l’assessore regionale Leonardo Marras, gli assessori di Massa e Carrara, Pierlio Baratta e Andrea Raggi su delega dei rispettivi sindaci, il segretario generale della Camera di Commercio, Enrico Ciabatti, su delega del commissario Dino Sodini, e il consigliere provinciale Stefano Alberti su delega del presidente, oltre all’amministratore unico del Consorzio Zia, Norberto Petriccioli, la dirigente regionale Simonetta Baldi e il presidente dell’Autorità Portuale, Mario Sommariva.
Il matrimonio è fatto e adesso anche l’Autorità portuale potrà dire la sua nell’assemblea dei soci del Consorzio Zia e con un bel peso. D’altronde porto e zona industriale devono lavorare a stretto contatto se si vuol far funzionare l’economia locale: un porto che partecipa alle scelte del mondo industriale e viceversa. Senza dimenticare che dalla zona industriale passano le infrastrutture necessarie alle imprese, certo, ma anche allo stesso porto come la ferrovia. Autorità Portuale che quindi parteciperà anche alla ripartizione delle somme che i soci versano annualmente al Consorzio: 219.221,94 euro dalla Regione e 210.625 euro da tutti gli altri enti che ‘pagano’ ciascuno per la propria quota. E’ chiaro, quindi, che il forte ingresso dell’Autorità Portuale permetterà ai Comuni, alla Provincia e alla Camera di Commercio di risparmiare qualcosa.