DANIELE ROSI
Cronaca

"Aveva un cuore d’oro". Il ricordo degli amici e la rabbia della città

Le parole di Anmil, Avis, Legambiente e Confindustria

In alto la sindaca Serena Arrighi sul luogo della tragedia avvenuta lunedì mattina nel bacino di Miseglia (Foto Letizia Delia)

In alto la sindaca Serena Arrighi sul luogo della tragedia avvenuta lunedì mattina nel bacino di Miseglia (Foto Letizia Delia)

La morte di Lambruschi è stata la terza sul lavoro dall’inizio del 2025 in provincia. Un dato, riportato da Anmil, che conferma la necessità di intervenire con misure di prevenzione e di sicurezza sempre più efficaci. A Massa-Carrara, secondo l’Inail, nel 2024 gli incidenti erano 2473 incidenti, con 3 casi mortali. "Abbiamo gli strumenti per vincere una vera e propria guerra - commenta il presidente Anmil, Paolo Bruschi - ma abbiamo bisogno di un equipaggiamento solido, di una normativa che stia al passo con la drammaticità del fenomeno, di una rivoluzione culturale che parta dai banchi di scuola, del supporto e della formazione puntuale e immediata all’inserimento nel mondo del lavoro delle nuove tecnologie. Alla famiglia di Paolo offriamo il supporto attraverso la sede Anmil". Parole di vicinanza arrivano anche dalla delegazione provinciale di Confindustria. "La vita è un valore imprescindibile su cui non accettiamo sconti - dichiara il presidente Matteo Venturi - e deve vedere tutti coinvolti: istituzioni, enti, datori e sindacati per un accrescimento culturale continuo. La sicurezza, per chi fa impresa, è valore fondante e impegno costante". Legambiente sottolinea il ruolo dei bacini marmiferi, visti come autentiche ‘fabbriche del rischio’. "Non basta più né il pianto né l’indignazione - sostengono gli ambientalisti - ma occorre una nuova stagione di controlli e di prevenzione. Assicuriamo il nostro impegno per ottenere nei bacini una gestione sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello della salute e sicurezza dei lavoratori". Un ricordo arriva anche dalla sezione locale e regionale di Avis, che proprio recentemente aveva premiato Lambruschi per il suo impegno di donatore. "Paolo faceva parte della nostra comunità da 26 anni - raccontano Claudia Firenze di Avis Toscana e Nicola Baruffi di Avis Carrara - era un donatore che non si risparmiava, un esempio di generosità. Siamo vicini alla sua famiglia e agli amici di Avis Carrara con affetto e gratitudine. Grazie, Paolo, per tutto quello che hai fatto. E’ intollerabile che si possa perdere la vita così nel 2025".

Toccante il ricordo di una cara amica che preferisce mantenere l’anonimato: "In questi giorni chi ha letto dell’incidente, chi conosce Paolo è stato accomunato da un sentimento di profonda tristezza. Non voglio parlare di Paolone al passato: è una persona buona, mai una parola sgarbata nei confronti di qualcuno, mai un gesto fuori luogo, dove c’è Paolo ci sono risate e allegria. Lo scherzo e la battuta fanno parte di lui, la voglia di far festa è una sua caratteristica. Non è un caso se le cene a casa Lambruschi sono sempre rumorose ma quel rumore bello, di persone belle, che ti fa sentire come a casa e fa girare le lancette dell’orologio più in fretta. Credo che abbia il fisico così imponente semplicemente perché è una roccia, un punto di riferimento per tanti che gli stanno intorno, una persona su cui fare affidamento nei momenti belli e brutti. Paolone è uno di quelli che se c’è bisogno di un aiuto di qualsiasi tipo è lì presente, pronto a farsi in quattro ma a volte anche in cinque; forse ogni tanto lo fa in maniera silenziosa ma chi gli sta accanto non può non notarlo. Paolone è una persona preziosa, di quelle che se le incontri capisci subito che vuoi tenertele strette e forse sono proprio tutte queste sue caratteristiche (comprese quelle che non sono state scritte) che è bene ricordare e custodire nel nostro cuore".