
La strutture in legno del bagno Marino si stanno rovinando per l’incuria
"Il bagno Marino è diventato dormitorio per immigrati e senzatetto". Questa la segnalazione del consigliere Massimiliano Manuel riscontrata nell’area intorno allo stabilimento di Marina, da alcune settimane tornato nelle mani del Comune dopo il decadimento della concessione del precedente titolare Brunello Menconi. E proprio al Comune, in particolare all’assessore Mario Lattanzi, il consigliere si appella per avere prima possibile novità in merito sul futuro dell’area, diventata nel frattempo una spiaggia libera.
Alcune settimane fa il nostro giornale aveva contattato l’assessore Lattanzi che, a seguito della sentenza di decadimento della concessione, aveva fatto sapere che a breve sarebbe stato fatto dagli uffici un punto della situazione. A distanza di alcune settimane siamo ancora in attesa. "Oltre alla sporcizia e alla decadenza che è stata riscontrata dopo la chiusura - spiega il consigliere di FdI - la situazione desta preoccupazione per la sicurezza di notte e per gli stabilimenti limitrofi. La sentenza aveva assegnato l’area demaniale marittima di poco più di 5mila metri quadrati nella disponibilità dell’amministrazione Arrighi e adesso sull’area demaniale dovrebbe decidere le sorti. Già da qualche anno la spiaggia viene utilizzata come ‘spiaggia libera’, ma non con l’accuratezza che la posizione dovrebbe suggerire, creando anche disagi ai clienti degli stabilimenti adiacenti. Per i gestori – scrive Manuel – la fine della stagione estiva non è un periodo di riposo, ma, al contrario, inizia una fase di preparazione che dura diversi mesi. Anche la Arrighi dovrebbe proteggere la struttura in quanto le attrezzature sono tra le più colpite dalla salsedine e dall’umidità e le cabine necessitano di pulizia e trattamenti speciali per proteggerli durante i mesi invernali. Nell’area regna il degrado e la situazione peggiora, con la struttura in completo abbandono. Una terra di nessuno presa di mira da clandestini e senza fissa dimora entrati all’interno. I tempi burocratici della Arrighi evidentemente non si conciliano con quelli del decoro e della sicurezza dell’ex bagno Marino. Senza considerare i danni provocati dagli atti vandalici e la deturpazione della struttura. Occorrerebbe pertanto avere anche più rispetto verso gli stabilimenti balneari limitrofi".