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Baker Hughes più green. Accordo con l’Università
Rendere ancora più efficace e trasversale la ricerca e la sperimentazione per incoraggiare nuovi progetti che coniughino l’innovazione tecnologica con il percorso della transizione energetica verso un’energia a zero emissioni nette. È questo uno degli obiettivi più ambiziosi dell’accordo quadro che l’Università di Pisa e l’azienda Baker Hughes hanno firmato nei giorni scorsi, consolidando una collaborazione strategica nel campo della ricerca per la transizione energetica iniziata nel 2010. "In Baker Hughes lavoriamo per proporre soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la decarbonizzazione lungo l’intera catena del valore dell’energia, che puntiamo a rendere più sicura, più sostenibile e più efficiente per le persone e per il pianeta – ha detto Paolo Noccioni, presidente di Nuovo Pignone, Iet, Baker Hughes –. Siamo felici di allargare il perimetro della collaborazione con l’Università di Pisa, perché per noi la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sono la chiave per la transizione energetica".
"Questo accordo intende consolidare e ampliare la collaborazione tra Baker Hughes e la nostra università, per far fronte alle sfide poste dalla transizione energetica – ha spiegato la professoressa Chiara Galletti, delegata del rettore per le relazioni industriali –. L’utilizzo di vettori energetici da fonti rinnovabili, quali l’idrogeno verde, richiede una forte innovazione tecnologica". Un accordo che ha visto l’inaugurazione alla scuola di ingegneria dell’Università di Pisa di un primo laboratorio congiunto per la ’Progettazione delle macchine a fluido’.
Un tassello importante per il colosso internazionale con due sedi al Nuovo Pignone e allo Yard di Avenza, anche in previsione del protocollo d’intesa già firmato con la Regione che prevede investimenti per 500 milioni di euro in 4 anni. Un piano investimenti presentato anche al Ministero dello sviluppo economico su progetti legati all’idrogeno, efficientamento energetico, integrazioni delle fonti rinnovabili e geotermia; cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2; tecnologie di manifattura avanzate, sviluppo di nuovi materiali per macchine operanti con combustibili verdi; intelligenza artificiale e digitalizzazione.