5 gennaio, ore 20. Il tempo certo non aiuta, vista la giornata di pioggia, ma è più triste vedere le bancarelle della fiera dell’Epifania ancora tutte ricolme, quasi intatte. La luminaria in città è bella, nulla da eccepire, ma la tradizionale fiera dell’Epifania langue. "Ci hanno detto che i supermercati erano stracolmi di gente – mormora Orestina Bertilorenzi, una vita trascorsa come ambulante ’dolciaria’. Orestina ricorda il forte contributo che la madre, Amelia Ginesi, aveva dato a quell’impresa. La donna, infatti, aveva ottenuto riconoscimenti proprio in ambito lavorativo, per la sua professionalità. "Professionalità e impegno che ha tramandato a me e ad altre donne della famiglia – racconta –. Più si va avanti e peggio è in questo settore. Una volta forse le feste e le tradizioni erano più sentite. Questa è la peggior festa della Befana che io abbia mai visto in decenni di attività. Se mi guardo indietro, qualche anno fa, a quest’ora il banco era... pulito. E’ la prima volta che mi trovo davanti a una festa della Befana così triste. Eppure ne ho fatte tante e non avanzava neanche un cioccolatino. Adesso rimettiamo dentro una marea di roba. Per fortuna ne abbiamo presa poca, considerando che già il Natale non era andato bene".
Orestina è un fiume in piena: "Si paga troppo di suolo pubblico, come si fa? Per tre giornate abbiamo pagato 210 euro. Il Comune dovrebbe essere più accomodante, avere più rispetto del nostro lavoro. Prima eravamo di là, di fronte al mercato coperto e vendevamo tutti, compresi i banchi dei giocattoli. Ma adesso le bancarelle sono diminuite e siamo rimasti in pochi, tutti dolciai. Se c’è la vendita va bene per tutti, ma purtroppo non c’è stata per nessuno. Anche nelle belle giornate c’è stata poca gente".
Insomma, resta solo un ricordo il tradizionale mercatino della Befana che attirava molte persone, grandi e piccini, dove si trovano caramelle, torrone, befanine in tutte le fogge che raccontano l’evoluzione di queste figure partendo dai pupazzetti di plastica alle befane volanti con gli occhi illuminati di oggi. Roba che si trova solamente alle bancarelle, ma che purtroppo lì rimane. E non è certo il luogo a determinare il flop visto che le bancarelle oggi sono dislocate tra via Porta Fabbrica e via Bastione, posto di passaggio più visibile rispetto al mercato coperto. "Non c’è stata pubblicità - pensa Orestina –. Forse andava fatta promozione. Non so che dire". Tanta amarezza, perché le feste sono finite con le bancarelle ricolme e un peso (non solo di dolci) da riporre.
Angela Maria Fruzzetti