Avevano rubato una una carta bancomat su un’auto in sosta a Marina di Massa riuscendo anche a ricavarne il pin che la proprietaria aveva appuntato su una foto per non dimeticarselo.
Così tre uomini sinti si erano subito precipitato allo sportello bancario riuscendo a prelevare 260 euro e quindi in tutta fretta si erano poi recati nel negozio Nara Camicie nel centro di Massa tentando di fare un acquisto non andato a buon fine.
Le telecamerte li avevano però inchiodati e tutti e tre sono finiti a giudizio ma solo uno è stato condannato.
Due assoluzioni tra cui un nomade residente a Massa e difeso dall’avvocato Walter Mattarocci che è riuscito a convincere il giudice Fulvio Biasotti che il suo assistito non aveva preso parte al furto e al tentativo di truffa nel negozio di abbigliamento dove il terzetto stava per acuistare una maglia con il bancomat evidentemente poi bloccato dalla derubata.
Il processo è stato ricco di colpi di scena con la visione di diversi filmati delle telecamere di sorveglianza, sia della banca dove è stato fatto il prelievo, sia do altri negozi per cercare di identificare gli autori dell’azione criminosa.
Solo uno dei tre è stato condannato per ricettazione ed indebito utilizzo di carta bancomat.
Proseguono però le indagini per smascherare anche gli altri due complici visto che quelli finiti a giudizio sono stati scagionati.
L’uomo condannato non ha fornito dettagli sulla dinamica della scorribanda prima a Marina di Massa allo sportello bancomat e quindi terminata nel negozio in centro a Massa dove l’acquisto truffaldino non è stato però perfeziponato.
g.b.