
di Andrea Luparia
Sarà il giudice Ermanno De Mattia a stabilire se i presunti componenti della banda che nel 2017 svuotò ville, magazzini, camion e l’Istituto Alberghiero finiranno in galera o se resteranno liberi perchè innocenti. Lunedì sera, infatti, il giudice ha rinviato la sentenza al 14 febbraio per permettere al Pubblico ministero di replicare alle arringhe degli avvocati. Ma in aula è stata una battaglia in punta di diritto. Gli accusati di furto e ricettazione sono cinque: quattro rumeni ed un massese. Secondo il Pm formavano una banda che ha colpito lungo tutta la costa: una villa svaligiata è in comune di Montignoso, il ristorante dove hanno portato via di tutto è al Cinquale, il magazzino dove sono entrati di notte è nella zona industriale. Ma c’è anche un camion che era carico di scarpe: dopo essere andato in fabbrica per fare il carico, il conducente l’aveva parcheggiato non lontano da casa (siamo nella periferia di Massa) per cenare e dormire. Al mattino quando è andato al parcheggio per ripartire, il camion c’era ma le scarpe no. Parliamo di una banda che colpiva solo quando era certa non ci fossero persone dove stavano per entrare. E una volta dentro prendevano quello che trovavano, senza fare troppo i difficili. La prova è il furto all’Alberghiero, dove certo non potevano pensare di trovare oro e gioielli. Il duello non è stato solo tra Pm e avvocati. De Mattia ha respinto la richiesta di rinvio di un legale dopo aver accertato che il difensore avrebbe potuto essere tranquillamente presente. Uno degli imputati, che non era in aula (è da tempo irreperibile) in Italia è già stato processato più volte: qualche volta è stato assolto, altre condannato. Ora è sparito, forse è in Romania. Un suo collega, invece, ha confessato. Per tutti il Pm ha sollecitato condanne anche pesanti. A febbraio deciderà il giudice.