Massa Carrara, 27 agosto 2023 – Non ci sono più medici a disposizione nella graduatoria e ancora una volta l’Usl Toscana Nord Ovest deve rispondere all’emergenza cronica con l’urgenza.
Stavolta il fronte è quello dell’alta Lunigiana. Mancano medici di famiglia, la carenza è ormai un dato di fatto a livello nazionale, e al momento le contromisure sembrano inefficaci. Così gli uffici dell’azienda sanitaria hanno bandito un’altra selezione per il conferimento ‘urgente e immediato’ di incarico provvisorio di medico di famiglia, con obbligo di apertura dell’ambulatorio nel Comune di Villafranca, ma che dovrà coprire tutta l’alta Lunigiana, quindi anche Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Pontremoli e Zeri.
Non c’è tempo neppure per le pratiche burocratiche. Domande entro fine agosto, inizio incarico i primi giorni di settembre. C’è da fare presto perché la carenza è pesante, solo a Villafranca, come conferma il sindaco Filippo Bellesi, nell’ultimo anno tre medici di famiglia sono andati in pensione: "In servizio ce ne restano due". Quindi un incarico, anche provvisorio, è urgente.
Possono partecipare medici iscritti all’Ordine e la priorità prevede al primo posto l’iscrizione nella graduatoria regionale di medicina generale valevole per l’anno 2023, poi il titolo di formazione specifica in medicina generale dopo la data di scadenza dei termini per la domanda di inclusione in graduatoria regionale, quindi l’iscrizione al corso di formazione specifica in medicina generale (che però potranno svolgere l’incarico provvisorio solo fino al 31 dicembre).
Ancora medici che abbiano acquisito l’abilitazione professionale dopo il 31 dicembre 1994 e infine iscritti ai corsi di specializzazione (che potranno svolgere l’incarico provvisorio solo fino a fine anno). L’incarico provvisorio è conferito di norma per non più di 12 mesi e comunque fino al momento in cui viene individuato il medico di Assistenza primaria a ciclo di scelta titolare avente diritto all’inserimento nell’ambito.
Una soluzione tampone quindi, che allieva il dolore ma non guarisce la ferita. "Ne ho parlato molto con l’Asl, ho insistito con il direttore, il presidente Varese, affinché si cerchi di fare tutto il possibile – sottolinea il sindaco Bellesi –, soprattutto si spinga per modificare la legislazione vigente, il regolamento della Regione, che impediscono alle tante figure che comunque hanno la laurea di fare il medico di famiglia. Manca il corso, non viene fatto, va per le lunghe e ci troviamo in questa situazione". Secondo Bellesi, inoltre, nell’ambito delle riorganizzazioni dei settori bisognerebbe tenere di conto delle caratteristiche dei territori per rispondere alle diverse esigenze.
«Le zone periferiche come la nostra – spiega – hanno delle peculiarità mai tenute in considerazione. Lo abbiamo visto con l’acqua, i rifiuti, con l’accorpamento delle Asl: di fatto è un continuo erodere i servizi periferici per accentrare le spese e a pagare il conto non sono le zone urbane ma le periferie. Nessuno è contro alle razionalizzazioni e agli accentramenti, ma bisogna farlo tenendo in conto le peculiarità del territorio. In Lunigiana abbiamo una popolazione più anziana, una dimensione chilometrica vasta e lo stato delle strade è quello che è: bisogna pensarci quando si parla di guardia medica, pronto soccorso e medici di famiglia".