
Alma Vivani
C’è paura tra i vicoli di Bedizzano, i residenti temono ritorsioni nel denunciare, ma soprattutto scatta il coprifuoco al calar del sole. A denunciare il fenomeno della criminalità e dello spaccio è stata la Pro loco, che si è appellata a forze dell’ordine e amministrazione. Quello che fine a qualche mese fa era un tranquillo paesino, con famiglie che lasciavano le chiavi sopra le porte di casa, adesso è diventato un luogo preso di mira da spacciatori e malviventi. Sono numerose le denunce dei residenti chi per le ruote tranciate delle auto, chi per furti nei veicoli, altri persino per dei colpi di arma da fuoco contro le finestre. Un’anziana dopo aver aperto la porta di casa si è vista strappare da uno sconosciuto la catenina d’oro che portava al collo. In questi giorni i malviventi hanno rubato anche le batterie che alimentavano il semaforo che segnala la frana tra Codena e Bedizzano.
Questo da quando un gruppo di stranieri si sarebbe stabilizzato nel bosco che porta Colonnata, dove i residenti non hanno dubbi "si spaccia droga". Non si spiegherebbe altrimenti, sempre secondo i residenti, l’insolito via vai di auto e persone a piedi che frequentano questo preciso luogo del paese, fino a pochi mesi fa completamente isolato. E tutti rimpiangono i tempi in cui c’era la caserma dei carabinieri in via Duccio Galimberti, un presidio, una sicurezza e una garanzia contro spaccio e atti di vandalismo. Carlo Attuoni, per tutti il Monzino, è il titolare del bar che si trova nella piazza principale del paese e nelle scorse settimane ha subito un furto. "Mi hanno spaccato la finestra del bar in pieno giorno e hanno rubato gli spiccioli che erano in cassa – racconta Carlo –, era successa una cosa del genere ma di notte e tantissimi anni fa. A distanza di due giorni sono di nuovo entrati nel bar per rubare cinque euro di spiccioli. La situazione è preoccupante e in paese tutti hanno paura ad uscire di sera, una cosa mai successa". "Siamo preoccupati e non poco – aggiunge Guido Cappè –. Tutto succede da quando hanno iniziato a spacciare, bei me tempi quando avevamo la caserma dei carabinieri, allora sì che eravamo al sicuro". Elisa Cadeddu ha smesso di portare la cagnolina Zaira a passeggio la sera. "Ci sentiamo abbandonati e da quando non ci sono più i carabinieri in paese è stato un crescendo di degrado – dice Elisa –. Nel parco del Vignale di notte spaccano i vetri della palestra e usano la scala del cimitero per entrare nello stabile. E poi ci sono siringhe, preservativi e vetri rotti ovunque. Tagliano le ruote delle macchine, rovistano nelle auto il timore più grande e che a breve entrino nelle nostre case. Io di sera non porto più fuori il cane perché ho veramente paura". "Servirebbero più controlli delle forze dell’ordine – fa eco Alma Vivani –, ma con con le auto di servizio perché appena passano quelli risbucano fuori come se niente fosse". "Non ne possiamo più, rubano, spaccano e nessuno fa niente – conclude Carlo Formai –, siamo veramente esasperati".