Carrara, 3 giugno 2017 - I beni estimati tornano in Tribunale. Si è tenuta la prima udienza con la comparizione delle parti del processo che vede da una parte 22 aziende del marmo «intenzionate a stabilire il proprio diritto di proprietà sui beni estimati» e dall’altra il Comune che, con la Regione, ha intrapreso la dura battaglia per rendere pubbliche tutte le proprietà del monte che un editto di Maria Teresa d’Este nel 1751 sancì come beni privati. Così, dopo una prima puntata nel tribunale di Massa davanti al giudice Paolo Puzone, a cui si chiedeva se il provvedimento della pubblica amministrazione (in questo caso la Regione Toscana) fosse costituzionale, la questione delle proprietà privata di alcune cave è finita alla Corte costituzionale che con una sentenza di Giuliano Amato ha stabilito «l’illegittimità incostituzionale dell’articolo 32 della legge toscana, stabilendo che la Regione non fosse titolata a interpretare e legiferare sulla proprietà privata», rinviando tutto al tribunale ordinario. Così il fascicolo delle 22 aziende è tornato sul tavolo del dottor Puzone che ha deciso di unificare in un’unica causa le 22 vertenze che hanno un unico denominatore. In tribunale si è costituito il Comune intento a difendere quanto stabilito dalla legge toscana. La difesa del Comune si “limita”, di fatto, all’eccezione del sostanziale carattere pubblico delle cave, senza distinzione tra agri e beni estimati.
Su istanza congiunta di tutte le parti il giudice ha disposto la riunione delle 22 cause pendenti dinanzi il Tribunale di Massa aventi ad oggetto l’accertamento della proprietà dei terreni marmiferi delle singole aziende. «Tutte le cause – spiegano alcuni legali delle aziende – erano chiamate dinanzi al dottor Paolo Puzone – il giudice che a suo tempo aveva rimesso gli atti alla Corte costituzionale che poi, con la sentenza Amato, ha dichiarato l’incostituzionalità della Legge Regionale Toscana 35/2015. Dopo breve discussione delle questioni più rilevanti, sempre su accordo delle parti, il giudice ha concesso tre termini per memorie e per la produzione di documenti». Così il primo appuntamento sarà il il 15 settembre prossimo, il secondo il 31 ottobre e il terzo il 30 novembre: in quelle date sarà argomentato sulla pregiudiziale di merito, che dovrebbe risolvere il punto del contenzioso sulla natura - pubblica o privata - dei terreni marmiferi oggetto di causa. Successivamente alla pronuncia, comune a tutte le posizioni, in ipotesi, i giudizi potrebbero anche essere riseparati, sì da pronunciare singole sentenze in ordine alle “diverse” posizioni delle varie aziende attrici. La causa è stata aggiornata al 19 dicembre prossimo.