ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Biblioteche, nessuna esternalizzazione

L’assessore Gea Dazzi replica alla Cisl Fp e parla di razionalizzazione del servizio pubblico.

L’assessore alla Cultura Dea Dazzi ha annunciato un progetto di razionalizzazione del servizio volto a migliorare l’offerta ai cittadini e agli studenti

L’assessore alla Cultura Dea Dazzi ha annunciato un progetto di razionalizzazione del servizio volto a migliorare l’offerta ai cittadini e agli studenti

L’assessore alla Cultura Gea Dazzi risponde ai dubbi sul futuro dei lavoratori delle biblioteche sollevate dalla Cisl Fp. Il segretario Enzo Mastorci aveva messo in guardia da possibili esternalizzazioni dei servizi. "La proposta di riorganizzazione del servizio bibliotecario a cui stiamo lavorando non prevede nessuna esternalizzazione, ma è funzionale a un ampliamento del servizio delle tre sedi – replica Dazzi –. Il modello del quale abbiamo già avuto modo di discutere con le sigle sindacali garantirebbe l’apertura continuativa di tutti i servizi dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 18,30 nella sede di piazza Gramsci e contemporaneamente l’apertura delle sedi di Avenza e Marina. Questa crediamo sia la soluzione migliore per gestire l’intero sistema bibliotecario secondo le peculiarità di ciascuna delle tre sedi. Quella di Carrara centro occupa un vasto edificio in più sezioni e con ingressi distinti e ha necessità particolari – aggiunge l’assessore –. In piazza Gramsci oltre al servizio di prestito e consulenza ci sono poi l’archivio della ferrovia marmifera, la biblioteca digitale, la comunicazione alternativa aumentativa, la sala Gestri che ospita conferenze e ancora l’Università del tempo libero, una programmazione di eventi in continuità e una proposta di incontri e iniziative rivolta sia alle scuole che alla libera utenza. Ci sono infine lo spazio ragazzi e l’area piccoli che però attualmente sono aperti solo la mattina e al pomeriggio su prenotazione. Questa riorganizzazione permetterebbe non solo di evitare qualsiasi discontinuità nel servizio – conclude Dazzi –, ma eviterebbe anche il sovrapporsi in biblioteca di personale interno dell’ente e di quello della cooperativa assegnataria dei servizi".