REDAZIONE MASSA CARRARA

Bilancio, l’analisi. Dove finiscono i fondi del marmo e delle tasse. Le osservazioni di Fdi

Il capogruppo Manuel sostiene che l’amministrazione non sappia gestire il gettito del settore: "Dei 25 milioni di benefici alla città non resta niente:Tutto finisce nei costi per l’ambiente e per le spese del monte".

Il capogruppo Manuel sostiene che l’amministrazione non sappia gestire il gettito del settore: "Dei 25 milioni di benefici alla città non resta niente:Tutto finisce nei costi per l’ambiente e per le spese del monte".

Il capogruppo Manuel sostiene che l’amministrazione non sappia gestire il gettito del settore: "Dei 25 milioni di benefici alla città non resta niente:Tutto finisce nei costi per l’ambiente e per le spese del monte".

Il capogruppo dí Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel interviene con una prima analisi del bilancio appena approvato dall’amministrazione comunale. Manuel parte dagli interessi passivi di oltre 6 milioni di euro: "Un dato che stride se raffrontato alla cassa di 54,6 milioni. Come è possibile – si domanda Manuel – che un Comune con oltre 54 milioni in cassa paghi 6 milioni di interessi".

Altra considerazione è perché "con una cassa così importante la città verta in uno stato di degrado ed abbandono? Con 54 milioni di cassa e un avanzo di amministrazione di 75 milioni, dato unico a livello nazionale, si potrebbero fare molte cose". Poi il consigliere di destra si sofferma sugli accantonamenti per i contenziosi. "Il fondo per il contenzioso ammonta a 14 milioni. La riflessione è sui costi che la città patisce per le cause intentate dagli imprenditori del marmo. Quanto costa questo marmo alla città? Qual è il beneficio effettivo che ne deriva? Ovviamente il saldo è negativo visto che dei 24,15 milioni di euro il 15,54 per cento torna al settore marmo per la strada dei marmi, rifacimento strade, interventi di bonifiche ambientali, parco delle Apuane, pulizia delle strade, fondo crediti di dubbia esigibilità per 500mila euro, interventi di promozione marmo, pensioni per i lavoratori del marmo, 1,9 milioni di euro vanno a Regione e Asl per il soccorso cave. In sostanza il Comune paga il costo ambientale provocato dall’escavazione e il resto viene accantonato per far fronte ad eventuali condanne derivanti dai contenziosi. In estrema sintesi i famigerati 25 milioni di benefici diretti per la città si azzerano. Gli unici beneficiari di questa partita sono le attività estrattive che ricevono in ritorno più benefici rispetto ai costi al netto degli enormi profitti".

Infine Fratelli d’Italia interviene sulle società partecipate. "Progetto Carrara che capitalizza perdite, sottraendo risorse per 247 mila euro e Cermec per 337 mila senza contare la perdita di Carrarafiere che alla data di approvazione del bilancio non aveva ancora approvato il proprio. Sulle società partecipate così come sulla pressione fiscale, l’avanzo di amministrazione, il piano delle opere triennali rileviamo investimenti pro capite per 248 euro contro una media nazionale di 770 euro. La valorizzazione del patrimonio, la situazione di indebitamento complessivo è i un valore pro capite di 2035 euro mentre il valore di media nazionale è 545 euro".

Fratelli d’Italia ritiene utile "che i cittadini di Carrara vengano a conoscenza e possano essere costantemente informati sullo stato di salute della nostra macchina comunale e che la ricchezza derivante dal marmo con la famosa e unica tassa marmi questa amministrazione come le precedenti non sa amministrarla al meglio per perseguire un corretto ritorno tangibile per la popolazione. Vogliamo altresì sottolineare – proseguono dal partito – che fino ad oggi gli industriali hanno erogato enorme ricchezza, ma la politica, dati alla mano, non l’ha saputa sfruttare per fare crescere il nostro territorio già fortemente penalizzato dalle scellerate decisioni prese a Firenze".