
Guglielmo Poggi insieme a Claudio Bisio
Montignoso (Massa Carrara), 30 luglio 2019 - Un viso fresco e pulito. Perfetto per incarnare e portare sul grande schermo il leader del Movimento dei Candidi, Danilo Stella, «liceale che non ha concluso il liceo«: il volto che dovrebbe rappresentare l’innocenza degli intenti di un politico ‘del popolo’ e ‘per il popolo’. A interpretare una versione cinematografica del vice premier Luigi di Maio nel film ‘Bentornato Presidente’ di Fontana e Stasi, accanto a Claudio Bisio, c’è Guglielmo Poggi, attore di origine montignosina, figlio d’arte di Paola Rinaldi e Pierfrancesco Poggi. Il padre, peraltro, a dicembre è stato insignito proprio della cittadinanza onoraria dal sindaco Gianni Lorenzetti. Ma oggi la scena è tutta per Guglielmo che, a soli 28 anni, si è ritagliato uno spazio in primo piano nel cinema italiano e domani sera, alle 21.30, presenterà il film al cinema all’aperto di Cinquale, al Parco della Repubblica, dove si fermerà per chiacchierare con il pubblico.
Sei molto legato a Montignoso?
«Ho sempre vissuto alle Capanne durante l’estate. E al mare si andava al Cinquale. Ricordo le tanti estati passate al Pasquilio… Mi fa piacere girarlo frazione per frazione. Non è Roma ma ci sono tantissime cose da fare, da vedere e mi rimane sempre il rimpianto di non aver fatto qualcosa quando vado via: mangiare in un posto che amo, una passeggiata sul Carchio. Poi il tramonto di Montignoso, lo puoi guardare da tutte le parti. Lo porto sempre con me».
Ti riconoscono già quando cammini in paese?
«Ancora no. Ma ricordo quando mi capitava di fare delle passeggiate con mio papà e il viaggio fino al mare durava ore. Non c’è ancora questo tipo di fama ma mi farebbe piacere un giorno essere riconosciuto dai miei paesani. Magari con questo film…».
Che tipo di personaggio è il ‘Di Maio’ che interpreti?
«Credo che i registi abbiano fatto un’operazione giusta: non rappresentiamo tanto i leader reali quanto l’elettorato tipico. E interpretare Di Maio mi ha messo in pace con me stesso, visto che sono sempre stato molto critico con l’elettore del Movimento. Alla fine un attore deve amare il personaggio che interpreta».
Allora invitiamo i montignosini a vedere il film?
«Sì, perché è un film divertente, un racconto della nostra realtà e attualità che si gode bene sul grande schermo. Io spiegherò qualcosa, mi confronterò con le domande e mi farà molto piacere parlare con i miei concittadini piuttosto che con degli sconosciuti in una grande sala».
Attore ma non solo. Sei anche regista: ti piacerebbe fare qualcosa qua?
«Ci ho già pensato tante volte, avevo anche girato una piccola cosa per un festival in Kazakistan. Ma la sensazione è che per una zona così bella serve una bella storia, capace di coinvolgere anche il dialetto locale. Un’operazione ‘garroniana’ particolarmente felice che non sia una ‘commediaccia’: questi luoghi si meritano il giusto progetto, di qualità».