Niente da fare per il Masterplan contro l’erosione dal Frigido al Lavello presentato al tavolo della Regione dal Comune di Massa: il documento, complesso e articolato, che prevede interventi per decine di milioni di euro in più lotti e in varie modalità di attuazione, è stato rimandato alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via). Questo richiederà più analisi, verifiche e anche più tempo per riuscire a superare gli ostacoli burocratici. Non sono bastate le integrazioni presentate dalle società incaricate per la progettazione dal Comune, Dhi e Dinamica, già a partire dal 2021: troppi ‘scogli’ da evitare per le due ipotesi progettuali su quasi 5 km di costa con diversi impatti economici, una da circa 32 milioni di euro e un altro da oltre 43 milioni. Già nella prima fase dei pareri, Arpat aveva posto seri paletti e dopo le integrazioni e le successive controdeduzioni, ancora analizzate a fondo da Arpat e dalla Regione, gli uffici tecnici di Firenze hanno deciso che il progetto deve andare a Valutazione di impatto ambientale. Non è bastato neppure evitare una sovrapposizione interregionale del progetto, stralciando l’approvvigionamento dei materiali da ripascimento dal Magra e il ricorso a cave sottomarine, lasciando invece la cava Borgognoni di Bagni di Lucca, quale soluzione ottimale per la fornitura della sabbia necessaria per il ripascimento con i materiali di dragaggio del porto di Viareggio.
Della risposta della Regione, articolata in 37 pagine, si evidenziano alcuni passaggi chiave. In prima battuta condivide le criticità espresse da Arpat, ossia che la documentazione "non consenta un’adeguata disamina volta a escludere potenziali impatti significativi e negativi relativamente alle principali matrici ambientali interessate dal progetto in esame, quali ambiente idrico, qualità delle acque, ecosistema marino, gestione, quantità e qualità, idoneità e compatibilità dei sedimenti per ripascimento, nonché con riferimento alla cantierizzazione e al clima acustico". Con l’Autorità di bacino rimarca "i possibili impatti per rischio idraulico e di dinamica costiera" evidenziando inoltre che come emerso per il dragaggio del porto di Carrara "gli esiti del relativo procedimento di Verifica assoggettabilità regionale – attualmente in corso – condizionano quelli del progetto e che le tempistiche di attuazioni di entrambe le attività dovranno essere coordinate al fine di minimizzare gli impatti cumulativi". E proprio il Masterplan prevede di utilizzare parte delle sabbie dragate da Carrara per raggiungere il totale di 600mila metri cubi previsti per l’intero tratto di litorale, in particolare 240mila da Carrara, 300mila da Viareggio e 60mila da cava. Nell’ambito dell’analisi del progetto di dragaggio dell’Autorità portuale, infatti, sono emersi "dubbi interpretativi sulla classificazione dei sedimenti ritenuti idonei al ripascimento" e questo "potrebbe mettere in discussione il reale quantitativo di sedimenti idonei a disposizione". Insomma, servono altri studi, ulteriori analisi sui modelli, sulle sabbie da utilizzare. L’istruttoria, quindi, "ha evidenziato criticità relativamente, in particolare, all’ambiente idrico, qualità delle acque, ecosistema marino, gestione, quantità e qualità dei sedimenti per ripascimenti, compatibilità dei medesimi con i siti di deposizione, provenienza, aspetti indotti di rischio idraulico e di dinamica costiera, cantierizzazione e impatto paesaggistico. Tali criticità dovranno essere approfondite nell’ambito di uno studio di impatto ambientale, riferibile a un livello di progettazione più dettagliato" e rimanda tutto alla Via.
La reazione del sindaco Persiani non si è fatta attendere: "Ritengo che la decisione di sottoporre il Masterplan della costa alla procedura di Via non sia stata presa con la dovuta attenzione e credo che questo potrebbe comportare un rallentamento nel piano anti erosione. Ci impegneremo con determinazione per superare questo ostacolo e garantire che l’approvazione e il finanziamento delle opere da parte della Regione giungano in tempo utile per preservare le nostre spiagge. Nel frattempo, considerando che il Piano regolatore del porto di Carrara evidentemente procede, continueremo a batterci affinché gli investimenti destinati alla nostra costa siano utilizzati per opere strutturali a difesa del nostro territorio e dell’economia locale".
Francesco Scolaro