Bonifiche Buca degli Sforza, pronto il progetto

Entra nel vivo la procedura di approvazione dell’intervento finanziato con 11 milioni dal Pnrr. Entro il 20 la prima conferenza di servizi

Bonifiche Buca degli Sforza, pronto il progetto

Uno degli ultimi sopralluoghi effettuati alla Buca degli Sforza

Il progetto per la bonifica della Buca degli Sforza, con rimozione dei rifiuti, è pronto. Adesso si entra nel vivo della procedura di approvazione e autorizzazione di uno degli interventi più attesi sotto il profilo ambientale, finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) attraverso il Ministero dell’ambiente e la Regione nella misura dedicata ai cosiddetti ‘siti orfani’, con una somma a disposizione di 11 milioni di euro, la più alta di tutta la Toscana, di cui 7,8 dedicati soltanto ai lavori. Entro il 20 settembre, infatti, si svolgerà la prima Conferenza di servizi in modalità sincrona dedicata a esaminare e valutare il progetto di bonifica, ai fini della successiva approvazione.

Il progetto è stato elaborato per conto del Comune di Massa da un raggruppamento temporaneo di imprese e professionisti, guidato dalla 3i Progetti di Salerno insieme ad avvocato Galotti e geologo Senese, per un appalto aggiudicato per poco meno di 140mila euro. Erano cinque le società che avevano partecipato alla gara. Progetto che è stato consegnato in estate al Comune di Massa e da qui trasmesso alla Regione all’inizio di agosto avviando di fatto la procedura di approvazione che deve passare attraverso la conferenza di servizi: in linea di massima si parla di bonifica tramite la rimozione dei rifiuti, che determinano la contaminazione dei terreni e della falda immediatamente sottostante il sito orfano denominato Buca degli Sforza.

Alla conferenza di servizi parteciperanno tutti gli enti coinvolti a vario titolo, non solo sotto il profilo ambientale: Arpat, Comune, Asl Toscana Nord Ovest, Soprintendenza, Consorzio di Bonifica, Capitaneria di Porto, Provincia di Massa Carrara e ovviamente la società incaricata, 3I Progetti. Ciascuno dovrà esprimere il proprio parere sul progetto.

Le linee chiave dell’intervento indicate nella scheda approvata dal Ministero e oggetto di protocollo d’intesa fra Regione e Comune prevedono la rimozione totale delle fonti di contaminazione primaria e secondaria costituite dai fanghi, dai riporti e dai terreni contaminati presenti a perimetro dell’abbancamento e al di sotto dello stesso con scavi oltre i 3 metri di profondità oltre a sistemi di controllo e pulizia della falda, soprattutto in fase di cantiere. In una prima fase si prevede di rimuovere oltre 20mila metri cubi di materiale da portare a smaltimento specifico ma in questa fase il progetto potrebbe subire altre modifiche o prescrizioni.