PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Boom di presenze. Oltre mille visitatori al Castello Malaspina per gli Uffizi Diffusi

Grande interesse per la mostra sul rapporto tra Michelangelo e il marmo. Persiani: "Vogliamo continuare la collaborazione con la Galleria fiorentina. Ma prima sono necessari lavori di ristrutturazione per 1,5 milioni di euro".

Boom di presenze. Oltre mille visitatori al Castello Malaspina per gli Uffizi Diffusi

Si chiudono oggi gli Uffizi Diffusi al Castello Malaspina. "Sono stati registrati più di mille visitatori – spiega il sindaco Francesco Persiani – e con questo abbiamo capito che Michelangelo può stare anche a Massa". La mostra che parla del rapporto tra l’artista e il marmo delle Apuane presente nelle sale del Castello dal 10 dicembre scorso ha offerto, attraverso documenti inediti del 1500 e due opere del museo fiorentino, una testimonianza del passaggio di Michelangelo in terra apuana. La mostra dal titolo ‘Il marmo e Michelangelo: un mito dai Lorena ai Savoia’ è stata curata da Elena Marconi delle Gallerie degli Uffizi e da Luisa Passeggia del Comune di Massa. Così tra le mura del Castello i documenti dell’Archivio di Stato, presentati dalla direttrice Francesca Nepori, hanno offerto ai visitatori la possibilità di ammirare le carte dove si testimoniano i commerci dell’artista in provincia. Poi le due opere dalla galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, parte delle Gallerie degli Uffizi, sono giunte in prestito per la mostra. Un bassorilievo dello scultore Vincenzo Consani del 1840 raffigurante il ritratto di Michelangelo in forma di medaglia all’antica e un dipinto, Michelangelo che legge le sue poesie in casa di Aldrovandi, di Francesco Vinea del 1863. Queste rappresentano la riscoperta del genio di Michelangelo durante l’Ottocento, dal romanticismo fino alla celebrazione delle glorie nazionali del nuovo Regno d’Italia.

"La nostra idea è quella di proseguire nella collaborazione con gli Uffizi e portare avanti questo percorso – sottolinea il sindaco –. Prima però è necessario effettuare i lavori di ristrutturazione del Castello partendo dal tetto poi gli impianti di riscaldamento e tutto quello che serve per renderlo un luogo adatto a salvaguardare le opere. Parliamo di 1 milione e mezzo di euro, sia soldi del Pnrr che una quota della Soprintendenza. Vorremo anche lavorare sulla digitalizzazione della mostra perché questo deve essere solo un primo inizio per poi continuare su questa linea". Per il ciclo delle sette conferenze a corollario dell’esposizione si sono alternate le letture dei testi di Michelangelo a cura dei ragazzi del Liceo classico Rossi poi un viaggio sulle tracce di Michelangelo a Massa, i contatti dell’artista con i cavatori apuani e un focus sugli strumenti in marmo.

Infine, nel percorso, anche sei vedute storiche di Massa e Carrara, quattro di queste realizzate dal pittore massese Saverio Salvioni e altre due da un artista anonimo. Le prime quattro, pur realizzate tra il 1810 e il 1813, restituiscono un’immagine delle cave e delle Apuane non molto diversa da quella che poteva vedere Michelangelo nel Cinquecento. Le altre due sono state selezionate per il loro impatto figurativo dato che mostrano, da due diversi punti di vista, la struttura urbanistica della città di Massa tra il XVI e il XVII secolo dove svetta il Castello Malaspina, il quale accoglieva ancora i centri decisionali del Marchesato di Massa e della Signoria di Carrara, e dove probabilmente Michelangelo incontrò il marchese Antonio Alberico Malaspina.