
di Andrea Luparia
E’ stata assolta e non dovrà pagare nemmeno i 2mila euro di ammenda stabiliti in prima istanza dal Giudice di Pace la giovane italiana coinvolta in una vicenda che sembra uscire da una novella scritta da Giovanni Boccaccio. Ma vediamo nei dettagli tutta la storia. Siamo a Carrara ed è l’estate del 2018. Il protagonista maschile (che per comodità chiameremo Ugo) adesso ha 74 anni ma allora ne aveva 68. Aveva sia una moglie (nata in Romania ma residente da anni in Italia) che l’amante, apuana doc. Le due donne sono molto più giovani di lui. La moglie è del 1973, l’amante del 1975. Quel giorno la consorte regolare (probabilmente insospettita da qualcosa) sorprende l’uomo nell’auto con la giovane amante in atteggiamenti decisamente intimi. Spalanca la portiera della vettura, colpisce con un bel ceffone il marito e poi aggredisce la giovane; lei però riesce a divincolarsi e fugge per le scale del palazzo. Ma non riesce a rientrare in casa propria. La rivale la raggiunge e davanti al portone volano insulti, schiaffi e calci. Alla fine le due si separano, vanno entrambe al Pronto soccorso (con prognosi identica: cinque giorni) ma la storia ha un seguito legale. Partono le querele e tutto finisce davanti al Giudice di Pace. Quest’ultimo scrive una sentenza che mette le donne sullo stesso piano: dato che si sono picchiate con insulti reciproci, dovranno pagare 2mila euro di ammenda entrambe. La moglie accetta e chiude la vicenda (magari ha anche perdonato Ugo, questo non è dato saperlo) ma l’amante no. Il suo avvocato presenta ricorso. E così ieri mattina, in Tribunale a Massa, davanti al Giudice monocratico Valentina Prudente (nella foto) c’erano il Pubblico ministero, l’avvocato di parte civile (che rappresenta la moglie) e l’avvocato della più giovane. Ed è proprio quest’ultimo ad ipotizzare la tesi che convince il giudice: la sua assistita ha partecipato alla rissa solo per legittima difesa. In pratica lei era tranquilla col suo amante quando è stata aggredita dalla moglie che l’ha inseguita fin davanti al portone di casa. Assolta. Non dovrà nemmeno pagare l’ammenda.